Saturday Fiction, recensione del film con Gong Li #Venezia76

Lan Xin Da Ju Yuan Saturday Fiction

Una spy story in bianco e nero dal sapore retrò e dalle tinte melò, che ricorda tante classiche pellicole di genere degli anni Cinquanta, vede protagonista Gong Li, attrice orientale famosa per aver magnificamente interpretato titoli memorabili, come Lanterne Rosse, La storia di Qiu Ju, Addio mia concubina. Il film è Saturday fiction (Lan xin da ju juan) diretto da Ye Lou, esponente di spicco della cosiddetta Sesta Generazione Ribelle e autore di tante opere tra cui di Blind Massage, Mistery e Purple Butterfly.

 

La storia si svolge a Shangai nel 1941, durante il secondo conflitto mondiale. La città è sotto l’occupazione del Giappone ed è fulcro cruciale di un intrigo spionistico, nel quale l’intelligence dei vari schieramenti coinvolti nel conflitto si muove con circospezione.

Persone insospettabili, che svolgono le attività più tranquille, sono in realtà infiltrati o spie che cercano di carpire segreti utili alle sorti della guerra. Tra questi c’è una attrice famosa Jean Yu, che si trova a Shangai per recitare il un’opera intitolata Saturday Fiction,  messa in scena dal suo ex marito. Non si sa bene quale sia il suo gioco e dove voglia arrivare la donna, se lavora nell’ombra per sottrarre informazioni belliche, o se stia cercando di fuggire con il suo amato. Per lei diviene sempre più difficile intuire di chi potersi fidare e i pericoli si stringono intorno a lei. Quando la situazione sembra precipitare, Jean Yu inizia a interrogarsi se rivelare ciò che ha scoperto sull’imminente attacco di Pearl Harbor.

Ye Lou voleva narrare una storia sul destino di diverse persone durante gli anni di una complessa crisi mondiale. Racconta che si è affidato ai ricordi di quando da bambino seguiva i sui genitori che lavoravano dietro le quinte del Teatro Lyceum di Shanghai: “Lì ho trascorso molti momenti interessanti; mi mescolavo agli attori in costume e li osservavo recitare nei ruoli più disparati, mettere in scena l’amore e l’odio, le separazioni, la vita e la morte. Poi li vedevo uscire di scena e chiacchierare nei camerini. Li seguivo anche in quei momenti, quando lasciavano il teatro per ritornare alla vita reale, monotona e scialba.”

Saturday fiction è un film che strizza l’occhio ai classici e che richiama le immagini di tante torbide vicende di spionaggio e passioni proibite passate sullo schermo, soprattutto qualche decennio fa, nell’epoca d’oro del genere. Promette e mostra scene d’azione e intrighi continui. Mail il racconto di Ye Lou manca purtroppo di ritmo e si arena in un bianco e nero stanco, privo di drammaticità, che diventa sfiancante e toglie mistero a una vicenda complessa che avrebbe potuto tenere incollati allo schermo. Non basta la meravigliosa interpretazione di Gong Li e degli altri attori del cast a rendere avvincente il film.

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