Slam – tutto per una ragazza recensione del film di Andrea Malaioli

Slam - tutto per una ragazza

Dopo una fortuna fortunata presentazione al Festival di Torino del 2016, arriva in sala Slam – tutto per una ragazza, il nuovo film di Andrea Malaioli e adattamento dell’omonimo romanzo di Nick Hornby.

 

Una storia americana raccontata a Roma

Sam (Ludovico Tersigni) è un ragazzo di sedici anni con la passione per lo skateboard e per Tony Hawk, uno dei più grandi skaters al mondo: a lui, o meglio, al suo poster, Sam confida le sue paure, i suoi problemi e cerca di trovare risposte nelle frasi dell’autobiografia dello skater. Tony Hawk diventa la voce narrante della pellicola; è lui ad accompagnare le (dis)avventure di Samuele che nonostante le molte cadute, come molti skaters, non si perde d’animo per riuscire a compiere il suo “trick”. Sam vorrebbe essere il primo della famiglia a non inciampare nello stesso errore di sua mamma (Jasmine Trinca), suo nonno e suo bisnonno: diventare genitori a soli sedici anni. Proprio a questa età Sam conosce e frequenta Alice (Barbara Ramella), una ragazza bellissima con cui instaura un rapporto che lo allontana momentaneamente dallo skate, dagli amici e dalla famiglia. Nel momento in cui Sam decide di lasciarla, Alice gli confessa di aspettare un bambino. Davanti all’errore che ha segnato tutta la sua famiglia, Sam decide di scappare e di far perdere le sue tracce…

Hornby non è certo uno sconosciuto e a portare i suoi lavori al cinema sono stati in tanti, mai nessuno però nel nostro Paese e, il primo pregio del film di Malaioli è proprio quello di essere stato capace di adattare con un buon ritmo e dei toni coinvolgenti un’opera che si pensava potesse essere raccontata soltanto da culture diverse. Declinando l’originale ai tempi italiani, Malaioli opera un interessante racconto che si basa soprattutto sulla spontaneità dei giovani interpreti, straordinariamente bravi a tener testa a Trinca e Marinelli, attori navigati che fanno di buffo contrappunto (Marinelli in particolare) alla storia d’amore e di vita di due adolescenti che non sanno bene quale sarà la loro strada ma che affrontano tutto con estrema onestà e candore.

Slam – tutto per una ragazza disperde il ritmo con la reiterazione di un espediente narrativo

Dove il film tende a ripetersi è nella reiterazione dell’espediente narrativo del flashforward, che usato singolarmente sembra dare un tocco fantastico alla storia, ma ripetuto fa perdere il ritmo. Tuttavia il film si apprezza per l’equilibrio con cui la storia è portata avanti, percorrendo un filo sottile di ironia e dissacrante comicità che demolisce persino il cliché del padre fannullone e della madre artista svampita, lasciando spazio al sorriso e anche alla riflessione.

Slam – tutto per una ragazza è un ottimo prodotto di intrattenimento, che non perde lo spessore che gli deriva dall’origine letteraria e che riesce ad adattare realtà e dinamiche estere anche al sentire comune del nostro Paese.

- Pubblicità -
RASSEGNA PANORAMICA
Chiara Guida
Articolo precedenteFilm al cinema: Slam, Elle, La cura del benessere
Articolo successivoAddio Monnezza: è morto Tomas Milian
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
slam-tutto-per-una-ragazza-recensione-del-film-di-andrea-malaioliSlam – tutto per una ragazza è un ottimo prodotto di intrattenimento, che non perde lo spessore che gli deriva dall’origine letteraria e che riesce ad adattare realtà e dinamiche estere anche al sentire comune del nostro Paese.