Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata

In un panorama cinematografico nazionale che ultimamente non fa che inneggiare alla grande rivalsa della commedia, sembra strano che proprio i Vanzina, specializzati nel più vario genere di commedia, si siano dedicati ad un progetto quantomeno originale. Esce infatti il 25 marzo al cinema Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata, film diretto da Carlo e sceneggiato dalla stesso con Enrico e Franco Ferrini, thriller classico che prova a strizzare l’occhio a Hitchcock, ma che involontariamente diverte.

 

Eppure tradizionalmente lo scopo dei Vanzina è far ridere, il problema si pone però nel momento in cui lo spettatore ride del film e non con il film.

La storia di Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata racconta l’ambiente della moda milanese che ruota intorno alla figura di Federico Marinoni, stilista di fama mondiale, che vede la sua modella di punta morire apparentemente investita da un pirata della strada. L’ispettore Montanari non crede alla teoria dell’incidente e comincia ad indagare, scoprendo pian piano che dietro alla famiglia Marinoni si nascondono molti più segreti di quelli che si immaginano.

La trama non è particolarmente brillante, ma onestamente chiara e distesa tanto da poter rappresentare un buon plot su cui costruire un film interessante. Purtroppo il risultato finale somiglia più ad una brutta serie tv, in cui la qualità dell’immagine e le performance un po’ ingessate di quasi tutto il cast minano il risultato finale. Sembra ormai scontato che il ruolo più interessante sia affidato alla coppia semi comica di turno, parlo dell’Ispettore interpretato da Francesco Montanari e del suo sottoposto Mancuso, Vincenzo Zampa, entrambi molto bravi a reggersi la battuta.

Se il film ha qualche buon momento sicuramente lo si deve a questi bravi attori di teatro che purtroppo però non bastano a compensare la farraginosità con cui la storia è spezzettata, senza contare la mancanza di equilibrio nel narrare gli eventi, sia quelli più drammatici che quelli più cruenti. Nel cast del film anche la bellissima Vanessa Hesseler e l’internazionale Richard E. Grant.

Insomma i Vanzina hanno operato una scelta coraggiosa, scostandosi dal target che al botteghino sta premiando i più, ma hanno portato avanti un linguaggio probabilmente sbagliato, dichiarando apertamente le loro fonti letterarie, quelle della nuova letteratura scandinava, ma sfruttandola molto male in un prodotto che rischia di far involontariamente ridere troppo lo spettatore.

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