In La ragazza del mondo Giulia e la sua famiglia fanno parte dei testimoni di Geova. La sua è una vita rigorosa, fatta di regole rigide che la costringono in un ambiente limitato, anche se protetto. Libero è appena uscito dal carcere, non conosce altri modi di guadagnarsi da vivere che non implichino l’infrazione di qualche regola. La madre di Libero pensa che forse qualche dio potrà aiutare suo figlio a trovare la  retta via, e accetta gli incontri di lettura della Bibbia di Giulia. Libero e Giulia sono inevitabilmente attratti l’uno dall’altra e ciò non può che complicare le loro vite.

 

In tempi in cui l’estremismo religioso fa molto parlare di sé, La ragazza del mondo di Marco Danieli, prodotto dalla Scuola Nazionale di cinema, analizza anche come la troppa fede, ma anche la sua totale assenza possa essere autolesionistica, e non portare all’amore, ma al suo esatto .opposto. Libero, nonostante il nome, fa di tutto per non essere tale, Giulia ha scelto una strada che la porta a scontrarsi con la realtà in cui vive, quella che i suoi “consociati” chiamano il Mondo, dando a questa parola una connotazione negativa, che si identifica con  le sue tentazioni e nega tutte le possibilità positive.

La ragazza del mondo

Quella che sembra una corruzione di un’anima pura è invece un percorso per far capire  alla protagonista che l’unica persona che le possa dire dove andare e cosa fare è lei stessa, non la famiglia, non il fidanzato. Michele Riondino, nei panni di Libero, offre un’intensa interpretazione del ragazzo perduto, e Sara Serraiocco, alla seconda prova da protagonista dopo Cloro, si conferma una buona nuova interprete.

Al cast si aggiunge anche Pippo Delbono, che dà al capo spirituale della comunità a cui appartiene Giulia un aspetto autoritario ma anche, e questo emerge in uno dei colloqui con la ragazza, dotato di una discreta dose di morbosità. Il regista Marco Danieli, diplomato presso il Centro Sperimentale di cinematografia è già autore di diversi cortometraggi selezionati ad esempio al Tau Film Festival di Tel Aviv, mentre esordisce con questo titolo alla regia di un lungometraggio. La ragazza del mondo è stato presentato al Festival di Venezia nell’ambito delle Giornate degli autori.

 

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