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Zootropolis recensione del film di Byron Howard e Rich Moore

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Zootropolis recensione del film di Byron Howard e Rich Moore

Healthy_Foods_Nutrition_018Se non sono principesse, sono animali parlanti. La Disney, nella tradizione più classica e rassicurante, ci ha abituata a queste due grandi macro-categorie, delle quali La Principessa e il Ranocchio, del 2009, rappresenta una sorta di crasi. Ma dopo tante principesse moderne (vedi Merida, Rapunzel e la stessa Tiana), è arrivato il momento di tornare agli animali antropomorfi. E così a 43 anni da Robin Hood, la Disney torna a raccontarci una storia con protagonisti degli animali parlanti, vestiti come esseri umani, che parlano e camminano come le persone, ma che non abbandonano le loro caratteristiche tipicamente animalesche.

Arriva il 18 febbraio al cinema Zootropolis, un’avventura a metà tra il noir e il racconto di formazione, con protagonista la temeraria e decisa Judy, una coniglietta che vuole diventare poliziotto. Ma come può un tenero coniglio ambire a una professione così dura e fisica? La risposta è a Zootropolis, città che potremmo definire cosmopolita e multietnica da un punto di vista animalesco: in essa coesistono infatti prede e predatori, piccoli roditori e altissime giraffe. Ognuno ha il suo spazio, le sue comodità, il suo quartiere e soprattutto la sua possibilità di essere qualunque cosa.

Diretto da Byron Howard e Rich Moore, Zootropolis è un racconto per tutta la famiglia, un’avventura emozionante e divertente, che anche nel rassicurante finale disneyano non perde la sua vena buffa e d’intrattenimento. Coloratissimo e superbamente animato, il film si distingue per una ricerca del concept interessante che colloca l’architettura della città in un non luogo, o forse in più luoghi contemporaneamente, dal momento che se la skyline della stessa ricorda New York che si affaccia sull’Atlantico, le strade ricordano quelle di San Francisco, i monumenti quelli di Tokyo, i quartieri quelli di Londra.

Healthy_Foods_Nutrition_018La storia si fonda sul più classico dei conflitti, i predatori contro le prede, ma intorno a questa contrapposizione si drappeggia un racconto di formazione che, animale o meno, parla a tutte le generazioni in maniera eroica e incoraggiante. Soprattutto il rapporto all’inizio conflittuale tra Judy e Nick Wilde, una volpe truffaldina e apparentemente piuttosto strafottente, mostra e insegna simbolicamente quanto di più universale e attuale ci possa essere: la tolleranza e il rispetto verso il diverso, anche verso quello che può sembrare un “nemico”.

Atmosfere da noir anni ’70, buddy movie anni ’80, la migliore tradizione Disney di funny animals, una colonna sonora diabolicamente orecchiabile firmata Shakira, colori, battute argute per i più grandi e animaletti coccolosi per i più piccoli. Il nuovo film Walt Disney Animation ce la mette tutta per piacere e ci riesce a pieni voti. L’unica cosa da sperare è che alla biglietteria del cinema non ci siano gli stessi impiegati della motorizzazione di Zootropolis!

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