Di Francesco D’Occhio
A Serious Man: Nel
1967 il professore Larry Gopnik è in un periodo nero.
La moglie lo ha lasciato perché innamorata di un collega, uno
studente lo ricatta, riceve lettere minatorie e l’affascinante
vicina non fa altro che prendere il sole nuda.
Ormai senza speranza l’uomo decide di rivolgersi a tre rabbini per
chiedere consiglio.
I fratelli Coen firmano un lungometraggio dai toni sarcastici in
cui un uomo in fondo buono vede tutto il male ritorcersi contro lui
ad ogni suo gesto.
Presentato con successo al Toronto International Film Festival e al
Festival Internazionale di Roma.
Ben X: E’ la storia di Ben, giovane adolescente
colpito dalla sindrome di Asperger.
Vive una duplice vita: nella realtà i compagni di classe lo
prendono in giro pesantemente, in internet è un eroe nel suo
videogioco preferito.
Tratto da un romanzo commissionato dal regista del film Balthazar,
per la prima volta sono state girate scene nel cyberspazio: il
videogioco Archlord dove Ben passa le sue giornate.
Come opera prima si presenta bene, premio del pubblico ecumenico al
Festival di Montreal, scelto come rappresentante belga nella corsa
all’Oscar 2008 per il miglior film straniero e selezionato alla
Berlinale nella competizione Generation14.
Ninja Assassin:
Raizu è stato fin da piccolo addestrato ad essere ninja dal
malvagio clan Ozunu.
Una volta ribellatosi viene braccato dal resto del clan e per un
po’ vive nascosto, nell’anonimato.
Conosce in seguito Mika, poliziotta appartenente all’Europol di
Berlino che sta indagando su alcuni omicidi commessi dai ninja.
Raizu seguirà l’indagine dell’amica, percorrendo il sentiero della
vendetta personale a colpi di arti marziali.
Un lungometraggio che segue la sequela di pellicole di serie b che
si svilupparono anni fa sulle arti marziali, stavolta però il tutto
si svolge sotto la “visione” americana.
Moon: Siamo in un futuro dove la Terra ha risorse energetiche a
sufficienza grazie alle rocce trovate sul versante oscuro della
Luna. Sul satellite è stata costruita una base che organizzi il
lavoro dei macchinari abitata da un computer con una voce umana, e
Sam Bell da solo, quasi al termine dei tre anni di contratto che lo
legano alla base. Ormai Sam è vittima di malori sempre più
frequenti e allucinazioni che lo porteranno ad avere difficoltà nel
compiere la propria attività.
Duncan Jones firma un lavoro di fantascienza classica, che grazie a
furbizie varie con pochi mezzi ricrea perfettamente l’atmosfera
gelida di una base lunare nel versante oscuro.
L’Isola delle Coppie: Jason e Cynthia sono
sposati da tanto ma sono giunti ad un vicolo cieco, non riescono ad
avere un figlio, ciò li porta ad annunciare il divorzio destando
sorpresa nei loro amici.
Vogliono però tentare un’ultima possibilità, un viaggio da sogno in
Polinesia tra tutti i comfort immaginabili, se poi uno sconto sulla
vacanza significa l’aggiunta di tre coppie d’amici l’atmosfera non
potrà che essere delle migliori. Ciò che non si aspettano però è
che tra bellissime nuotate e rilassanti sport acquatici, le coppie
in crisi verranno inserite in percorsi terapeutici piuttosto
aggressivi dove ognuno di loro avrà la possibilità di ritrovare sé
stesso.
Un film sulle tensioni di coppia e i viaggi mal programmati dove
troneggiano Vince Vaughn e Malin Akerman nella coppia
principale.
Il Mio Amico Eric: Bishop è un postino di
Manchester con tanti problemi e una sola passione: il tifo per la
squadra di calcio locale e la venerazione per il calciatore Eric
Cantona.
Bishop vive con le figliastre di una donna che non c’è più ed i
rimorsi di un amore svanito tanto tempo prima.
Quando incontrerà Lily , la sua prima moglie da cui fuggì per paura
delle responsabilità, giungerà in suo aiuto l’apparizione del mito
Cantona.
Ora Bishop grazie all’assistenza onirica del calciatore sarà pronto
per affrontare i fantasmi del suo passato.
Il film porta in sala una storia in parte vera, ispirata a
esperienze di vita di Eric Cantona, Ken Loach ne trae un film
rigoroso, moderno e segno della maturità registica raggiunta.
L’Uomo Nero: Ernesto Rossetti è un ferroviere
pugliese con la passione per la pittura, non capita però dai
paesani che la mortificano portando Ernesto alla depressione.
Quando il figlio Gabriele torna in paese e trova il padre malato
ricoverato, rivive la sua infanzia, ricordando le infatuazioni
dello zio, le tele del padre e le vessazioni subite e le sue prime
esperienze fanciullesche.
Sergio Rubini firma un lungometraggio forse autobiografico con un
cast importante: oltre alla partecipazione del regista nel ruolo
del ferroviere, Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Valeria Golino
e Fabrizio Gifuni.