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Il secondo episodio di The River, se possibile, è ancora più al cardiopalma. Jahela è posseduta dallo spirito di Emmett, la ragazza, come la madre, è una medium. Grazie al suo aiuto, Tess capisce dove poter cercare il marito. La squadra segue le tracce del dottore all’interno della foresta e si ritrova davanti a un albero da cui pendono svariate bambole. Lena, ricordando una favola che il padre di Lincoln raccontava sempre a lei e al bambino, collega il luogo alla fiana che narrava di una una bambina morta annegata, per non lasciare che la sua bambola venisse portata via dalle acqua del fiume. Sfortunatamente, lo spirito della bambina si irrita quando Lincoln si riprende l’orsetto di peluche con il quale giocava da bambino, oggetto che doveva aver lasciato il padre in una delle sue escursioni.

 
 

Dopo essere riusciti a quietare l’anima dello spirito, la troupe riesce a lasciare la zona intorno all’albero e far ritorno sulla nave.

In un flashback dell’89 vediamo Lena e Lincoln giocare spensierati mentre Emmett li riprende, in un’inquadratura l’esploratore nota una voglia particolare sulla nuca della bambina, voglia che ha la forma di un medaglione donato da uno sciamano a Cole. Cosa questo significhi non ci è dato ancora saperlo.

The River è un prodotto che vale la pena contendersi, la serie è girata con uno stile documentaristico, camera in spalla donando inquadrature che non fanno che accrescere e sottolineare il pathos  e la tensione che percorre tutta la serie; l’ingrediente principale è l’argomento trattato. Una delle tagline più efficaci è there’s magic out there ed è proprio quello che meglio descrive lo spirito della serie; The River è uno show che sfida lo spettatore e lo invita a lasciare da parte l’autocontrollo per scivolare in un mondo di cui non sospettava neanche l’esistenza.

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