Mark Wahlberg presenta a Roma il film Deepwater – Inferno sull’oceano

Capelli lunghi,maglietta grigia sportiva e Timberland ai piedi, Mark Wahlberg arriva a Roma insieme al produttore Lorenzo di Bonaventura, per presentare Deepwater- Inferno sull’oceano, un film che ricostruisce fedelmente le ore e le decisioni che hanno preceduto il famoso disastro ambientale causato dall’esplosione della piattaforma petrolifera della British Petroleum nell’aprile del 2010.

 

Non è la prima volta per Mark Wahlberg nei panni di un eroe per caso della working class e nella sua filmografia ci sono tante storie vere ispirate dalla realtà e personaggi esistiti o ancora esistenti, quindi cosa lo porta a scegliere questi ruoli?

M.W.“Ho sempre avuto la tendenza ad essere attratto da questo tipo di storie, storie di gente comune che viene messa alla prova in circostanze straordinarie. Sono storie che mi hanno sempre ispirato e mi piace esserne coinvolto perché sono film che mi piacerebbe guardare e conoscere.”

Eppure non è il tipo di storia che trova spazio ad Hollywood…

M.W.“In questo film si presta attenzione a persone che fanno il loro dovere, il loro lavoro di tutti i giorni e che non sono né eroi né supereroi. È stato bello che gli studios abbiano avuto il coraggio di fare questo film. Quello su cui ci siamo concentrati sono le persone, le vite umane. Queste sono il tipo di persone con cui sono cresciuto e in cui mi identifico. Lavoro a film magari più commerciali proprio per poi potermi permettere di fare queste cose che hanno un maggiore rischio ma che mi piacciono di più, che raccontino una storia che abbia un significato e che siano importanti per qualcuno. Tanto di cappello ad Hollywood per aver avuto il coraggio di far uscire un film del genere in una stagione così piena di supereroi!”

Insieme a Mark Wahlberg a Roma è arrivato anche il produttore Lorenzo di Bonaventura, che ci ha così raccontando il lavoro dietro al progetto produttivo.

L.d.B.:“Questo è stato forse il film più difficile a cui io abbia mai partecipato e che abbia mai prodotto. Non solo ricostruire la piattaforma è stata un impresa titanica, pensate pesava 900 mila kilo di acciaio, ma poi c’era anche una grande responsabilità di raccontare la verità e rendere giustizia per queste persone che sono sopravvissute e per le persone che hanno perso la vita. Quest’obbligo verso queste persone è stata questa la nostra guida per raggiungere il giusto equilibrio nel realizzare un film che fosse sia spettacolare ma che avesse anche emozioni.”

Deepwater è un film che mostra tante verità, una tra tutte la colpa dei responsabili della BP che erano sul luogo quella notte, una vera e propria denuncia verso la society petrolifera: sono stati coinvolti nella produzione?

M.W.: “Ovviamente non abbiamo avuto nessun tipo disupporto dalla BP per la realizzazione di questo film. Ho provato a mettermi in contatto con loro ma la risposta è sempre stata negativa. Ad un certo punto ho anche provato a chiedere l’accesso ad una piattaforma per capire meglio l’esperienza ma ho trovato tanta resistenza da parte loro. Non si sono mai interessati e non sapevano nemmeno che tipo di film volessimo realizzare, ma era una cosa che volevamo assolutamente fare per rendere giustizia a queste 11 persone che hanno perso la vita e per mostrare il coraggio di quelle che hanno cercato di fermare in tutti i modi il disastro. Ho un’amico a Londra che conosce il CEO della BP, vedremo come reagirà…  Magari mi inviterà a pranzo!”

Che preparazione ha dovuto affrontare Mark prima delle riprese, sia a livello fisico che emotivo?

M.W.:“Non c’è stata molta preparazione a livello fisico, anche perché non è che sulle piattaforme si mangi sano o si possa fare grande esercizio fisico oltre al lavoro di tutti i giorni. Peter Berg mi ha solo chiesto di mettere su un po’ di peso e mi è andata benissimo perché in Luisiana ero in paradiso con tutto il cibo fritto tipico di quello stato. Per tutto il resto mi sono appoggiato a Mike Williams, l’uomo, o meglio l’eroe, che ho interpretato sullo schermo. Lui era i miei occhi le mie orecchie, mi ha insegnato tutto quello che dovevo sapere sul settore petrolifero. Inoltre volevo essere molto sensibile e delicato nel mio approccio con la storia, così quando Mike ha capito le mie intenzioni verso il film mi ha dato tutto il suo supporto. Tutto quello che mi serviva era avere lui accanto, poteva assicurarsi che le cose venissero fatte nel modo più fedele possibile ma poteva anche indirizzarci e guidarci nella direzione giusta nei momenti di dubbi. Di certo non era il tipo di persona che si lasciava impressionare dal mio curriculum e non è stato facile guadagnarsi la sua fiducia, ma una volta visto il nostro livello di impegno, lì si è fidato di noi e ha capito che volevamo solo rendere giustizia alla storia e alle vite umane nel modo giusto.”

Tolti i panni di Mike Williams, vedremo presto Mark in un’altro ruolo da eroe di tutti i giorni, con il film Patriots Day, sempre con il regista Peter Berg.

M.W.:“È un film che ho voluto molto, sugli attacchi terroristici avvenuti a Boston durante la maratona. Boston è la mia città natale ed è una città molto piccola, quindi bene o male siamo tutti venuti in contatto con qualcuno che è stato colpito dalle bombe. Con questo film vogliamo trasmettere un messaggio d’amore, che mai come adesso le persone hanno bisogno di sentire.

Infine Mark Wahlberg ci racconta anche le ragioni dietro la scelta del suo prossimo progetto, ancora in fase di scrittura, che lo vedrebbe per la quarta volta a fianco del regista David O’Russell, la storia di Padre Stuart Long, un giocatore di calcio che decide di diventare prete nel Montana.

M.W.:“Anche se può sembrare così non è stato l’aspetto del calcio ( grande passione dell’attore n.d.r.) a farmi avvicinare alla storia ma piuttosto il fatto che questo atleta abbia avuto la chiamata e abbia deciso di farsi prete. Inizialmente non volevano nemmeno accontentare questo suo desiderio a causa di una malattia degenerativa da cui era affetto, ma in quel poco tempo è riuscito ad aiutare tantissime persone. Farò di tutto per realizzare questo film!”

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