Codice Genesi: recensione del film

Codice Genesi

Codice Genesi – Cosa accadrebbe se una guerra misteriosa , a seguito di eventi catastrofici facesse piombare il mondo al grado zero?… E’ questo che i Fratelli Hughes ci vogliono raccontare attraverso The Book of Eli (Codice Genesi): un mondo in cui qualsiasi brandello di civiltà sembrerebbe essere scomparso,(grazie al nostro talento di distruggere quello che la natura ci offre), lasciando strada libera alla bestia che si cela nell’essere umano fin dal periodo primordiale.

 

Sotto questo scenario post-apocalittico vive Eli (Denzel Washington), eroe vecchio stampo che sotto la fisicità di un uomo inamovibile e imbattibile(la sua veloce lama trafigge per ordine divino)  cova una spiritualità ormai perduta, che forse rappresenta l’unico tentativo di redenzione per un mondo oramai allo sbando. Nonostante il sole cocente e l’atmosfera surriscaldata per il troppo inquinamento, la terra vive nell’ombra di un abisso che solo le sacre scritture riporteranno alla luce. Come ogni eroe che si rispetti Eli crede nella redenzione, ed è con questa speranza che egli prosegue il cammino segnatogli.  Ma  dove vi è un eroe  si cela anche un nemico, Carnagie (Gary Oldman) che ha gli stessi Hobby dell’eroe e  per buona parta del film anche gli stessi gusti in fatto di libri, ma con intenti differenti.

Codice Genesi è certamente un ottimo ritorno per i fratelli che nove anni fa  riportarono in vita il mito dello squartatore seriale. Il film è diretto in maniera quasi impeccabile, se non fosse per un dovere spettacolare dovuto all’aspetto blockbasteriano dell’opera ma, nonostante ciò i due rimangono della loro visione regalando una loro marcata personalità anche nelle scene d’azione più esasperate, dotando anche il film di citazione e peculiarità che strizzano l’occhio allo spettatore più attento. Quello che ne viene fuori è un film che si divide fra due aspetti dominanti: quello di un film avventuroso e degno di un’azione molto concitata (soprattutto per i primi 30 min.); nell’altro caso invece, (a mio avviso la parte che prediligono i due autori) quello di un’opera più contemplativa e riflessiva che vive di una spiritualità vera e dominante dove il messaggio sembrerebbe essere che le parole pronunciate dalla bocca sbagliata servirebbero  a poco: non sono le parole che danno forza al messaggio quanto il modo e l’intento con il quale esso viene sprigionato.

Codice Genesi

Detto ciò, Codice Genesi è ingabbiato in un virtuosismo che a lungo andare rasenta il videoclip  e che serve solo a minare il suo percorso pur sempre interessante. Le ultime parole che sicuramente vanno pronunciate sono quelle sul cast che è di primo livello. Oltre ai formidabili protagonisti, Denzel Washington e Gary Oldman (che nella parte del cattivo diventa quasi disarmante per la bravura, tanto da oscurare il suo antagonista in alcuni momenti), si arricchisce di non meno noti attori di consolidata bravura come: il caratterista e estroso artista rock Tom Waits e l’attore inglese Michael Gambon.

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Voto
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Francesco Madeo
Laureato in Scienze Umanistiche-Cinema e in Organizzazione e Marketing della Comunicazione d'Impresa è l'ideatore di Cinefilos.it assieme a Chiara Guida e Domenico Madeo.
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