Oceania recensione del film di Ron Clements e John Musker

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Arriva al cinema in Italia il 22 dicembre Oceania (in originale Moana), il nuovo film d’animazione della Disney che sceglie questa volta di raccontare le avventure di una principessa sui generis, che vive nel Pacifico meridionale. Figlia del capo villaggio, la sedicenne Vaiana scoprirà che il suo destino è quello di realizzare un’antica profezia e salvare il suo villaggio e il mondo intero. Ad aiutarla ci saranno Maui, un semidio mutaforma, più umano di quanto si possa immaginare, la guida spirituale della nonna, lo “zampino” dell’Oceano e un pollo svampito ma dalle mille risorse.

 

Oceania: Vaiana è una principessa diversa

La Disney non fa niente a caso e per una storia così innovativa per personaggi, temi e ambientazione si rivolge a due che il mestiere lo conoscono bene. Oceania è diretto infatti da Ron Clements e John Musker che hanno all’attivo film del calibro de La Sirenetta, Aladdin e Hercules. I due registi quindi tornano al mare di Ariel, con un prologo e una struttura generale alla Hercules, con tanto di racconto iniziale e sequenze musicali stilizzate. Oltre all’etnia e alle “misure” (questa principessa non ha caviglie tanto sottili da spezzarsi e vitino di vespa), Vaiana è diversa dalle altre protagoniste Disney perché anche se cerca l’avventura è giudiziosa, nonostante voglia realizzare il suo sogno vuole anche fare ciò che è giusto pe ril suo villaggio. Tutta la prima parte è concentrata sulla sua lotta con se stessa, ma anche con il padre che non vuole farle superare il rift (come Ariel non doveva assolutamente andare in superficie). Ebbene, da brava eroina/principessa Disney, Vaiana disobbedisce. E qui comincia la sua avventura.

OceaniaIn Oceania voglia c’è autonimia ma anche senso di responsabilità

Completamente sola per la maggior parte del tempo, la protagonista di Oceania combatte e sogna, impara a cavarsela da sola e a seguire i suoi sogni senza però l’accezione di base egoistica che ha spinto il desiderio di autonomia dei suoi predecessori. Vaiana intraprende il suo viaggio anche per un fine più nobile e altriustico. La sua è una vera e propria missione che in alcuni casi si tinge di puro action (una sequenza sembra addirittura citare Mad Max Fury Road) e di grande divertimento, ma anche di colore e gioco (il rimando al cortometraggio Lava è inevitabile) nelle animazioni oltre ongi ragionevole verosimiglianza dell’acqua e i capelli (che, per una volta, si spettinano!). Nonostante il ritmo incalzante, Oceania rallenta quando va alla scoperta dei personaggi e l’introspezione dò il senso di avere tanto materiale da metabolizzare, tante storie che però non hanno il tempo di sbocciare.

OceaniaOceania è un’avventura per grandi e piccoli

E se i più piccoli possono sempre trovare giovamento nel sano insegnamento della Disney del ‘segui i tuoi sogni e abbi coraggio’, i più grandi non potranno evitare di rimanere incantati dall’epicità del racconto e dalla meraviglia dell’animazione.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
oceania-recensioneE se i più piccoli possono sempre trovare giovamento nel sano insegnamento della Disney del 'segui i tuoi sogni e abbi coraggio', i più grandi non potranno evitare di rimanere incantati dall’epicità del racconto e dalla meraviglia dell’animazione.