Amiche da Morire: recensione del film con Claudia Gerini

Amiche da Morire

In Amiche da Morire in un’isoletta nel sud d’Italia, Gilda (Claudia Gerini) è una bellezza verace che da anni sbarca il lunario facendo la prostituta; Olivia (Cristiana Capotondi) è una giovane moglie bella ed elegante invidiata delle altre donne per la sua vita accanto al bel marito e Crocetta (Sabrina Impacciatore) è il brutto anatroccolo che si mormora porti iella a qualsiasi sventurato tenti di conquistarla, sono tre donne che si ritroveranno a far fronte comune per salvarsi la pelle dal fiero quanto brusco ispettore di polizia, Nico Malachia (Vinicio Marchioni) che intuisce che le tre nascondo un grande segreto…

 

Sceneggia insieme a Fabio Bonifacci e dirige il suo primo lungometraggio Giorgia Farina, che propone una commedia tinta nel noir che cerca di richiamare i temi corali delle commedie anglosassoni ma che in realtà trova nelle gag il suo vero punto di forza; storia caratterizzata dai i tipici stereotipi del bel paese ma che visti dal punto di vista femminile sono una combinazione interessante. La struttura della sceneggiatura gioca sul mondo chiuso e bigotto del paese e sulle contrapposizioni caratteriali delle tre donne, ben scritte e sviluppate sin nel dialetto.

Il personaggio più riuscito è quello di Sabrina Impacciatore, poiché è l’unico che compie un percorso ben preciso nel film e che riesce a portarlo a termine grazie alle grandi doti comiche che l’attrice possiede, mentre quello che incarna la provocazione ed una buona dose di riscatto è il personaggio di Claudia Gerini, brava come sempre a rappresentare donne mature ed ironiche. Piacevole e divertente è anche Cristiana Capotondi, che per la prima volta incarna la comicità e il cinismo appannato da una leggera frivolezza dando alla storia quell’ennesimo tocco di piacevole irrealtà. L’unico protagonista maschile, Vinicio Marchioni, convince come spalla nel primo vero ruolo in una commedia e viene ribaltato nello status di “sesso debole” dalla verve delle tre donne.

Le bellissime location da cartolina, forniscono all’inquadratura l’escamotage e una serie di elementi che contribuiscono alla ripresa della comicità, che risulta essere bella e priva di ogni volgarità e moralità. Il Montaggio di Marco Spoletini punteggia seguendo il ritmo interno delle scene rendendo la visione godibile sin dai titoli di testa. Le musiche di Pasquale Catalano si alternano con le musiche pop-rock scelte appositamente dalla regista ed utilizzate nuovamente per sottolineare e contrapporre le dinamiche in gioco.

Amiche da morire è un ottimo film comico, con delle protagoniste perfette nella chimica che le scene richiedono. Sono donne lontane dalle “statuine” della commedia ed è un film che si distanzia dal modello “cienepanotte” rientrando così, in quei recenti tentativi di riscoperta della comicità partendo soprattutto dalla sceneggiatura. Dal 7 Marzo al Cinema.

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