Arriva al cinema ParaNorman, il nuovo film in stop-motion diretto da Chris Butler e Sam Fell e distribuito dalla Universal Pictures. Nella piccola e tranquilla cittadina di Blithe Hallow il giovane Norman Babcock non ha una vita semplice e felice. Apparentemente normale ed uguale agli altri ragazzi, il nostro Norman ha una dote non proprio convenzionale: può vedere e parlare con gli spiriti…coloro passati a miglior vita.

 

Questa particolarità gli crea non pochi problemi dovuti alla diffidenza e allo scetticismo della gente; in casa deve sorbire le quotidiane ramanzine di un padre disperato nel vedere un figlio tanto strambo oltre al dileggio da parte di Courtney, una sorella alquanto altezzosa. Solo la madre cerca di comprenderlo e giustificarlo pur palesando una certa inquietudine verso le stranezze del figlio.

A scuola le cose non vanno di certo meglio in quanto il nostro giovane protagonista è puntualmente oggetto di scherzi e battute che hanno come ispiratore principale Alvin, il classico bullo della scuola tutto muscoli e niente cervello. E’ così a Norman non rimane che l’amicizia di Neil, un ragazzino grassottello e pavido con cui condivide una solitudine forzata.

ParaNorman

Intanto a Blithe Hallow è prossimo l’anniversario della morte di una terribile strega che duecento anni prima lanciò una maledizione sul giudice e la giuria che sentenziarono la sua condanna. Lo zio di Norman, uno svitato ed eccentrico eremita, unico a riconoscere le capacità occulte del nipote, lo avvertirà che solo lui è in grado di leggere la formula per evitare il ritorno della strega pronta a invadere la tranquilla cittadina con un piccolo esercito di zombie e dare così compimento alla sua maledizione…sarà in grado il giovane Norman di salvare la comunità?

In uscita nelle sale italiane dal prossimo 11 ottobre, ParaNorman  è l’ultimo prodotto della premiata ditta Focus Feauteres e LAIKA già note per il precedente successo di Coraline e La porta magica. Come per Coraline anche per ParaNorman  assistiamo all’uso della tecnica in stop-motion con la particolarità, non trascurabile, di vedere combinata questa tecnica con la concezione stereoscopica ossia fotografata in tredimensioni.

LAIKA ha una lunga storia nello studio e nella sperimentazione animata in stop-motion, basta ricordare che ha dato un contributo tecnico fondamentale ad un altro lungometraggio, poi premiato con l’Oscar, La sposa cadavere diretto nel 2005 da Tim Burton. ParaNorman si propone quindi un risultato ancora più sorprendente che, associando le due tecniche, ambisce a realizzare un film in cui lo spettatore si senta davvero parte integrante, protagonista in ogni singola sequenza.

Per chi non conoscesse la tecnica stop-motion accenniamo semplicemente al fatto che fotogramma per fotogramma gli animatori manipolano meticolosamente oggetti tangibili, veri, reali (sia personaggi che parti della scenografia) collocandoli su un piano di lavoro. Ogni inquadratura viene fotografata e le migliaia di inquadrature sono poi proiettate in sequenza animandosi in un movimento continuo. Questo per rendere l’idea dell’enorme mole di lavoro affrontato dai tecnici e dalla coppia di registi che hanno reso possibile questo film di animazione: Sam Fell e Chris Butler.

Il risultato è indubbiamente interessante e ammirevole. La tecnica stop-motion conferisce un realismo agli oggetti così come ai personaggi che va oltre la semplice animazione mentre la tecnica stereoscopica dovrebbe aggiungere quel pizzico di magia di ultima generazione (essendo la stop-motion  una tecnica ben più datata). E qui sorgono i nostri dubbi nel senso che il 3D non conferisce quel qualcosa in più che ci aspetterebbe, non riesce a proiettarti dentro ad ogni sequenza, non lascia una traccia particolarmente tangibile. Riguardo la trama narrativa di ParaNorman  siamo in difficoltà nel catalogare questo film come un film per bambini, essendo a nostro avviso più adatto ad un pubblico che quantomeno parta dai 13-14 anni in su, sino agli adulti.

E’ vero che il mondo dell’horror con i suoi mostri, i fantasmi e gli zombie qui viene esorcizzato con una continua lettura comica e demenziale ma alcune sequenze sono di una tensione eccessiva per un pubblico troppo giovane. Quella di Norman è una storia semplice e non certo originale, la storia di un ragazzo diverso che fatica ad essere accettato in una società convenzionale e chiusa. Quindi la storia si inerpica su sentieri più tortuosi in cui ad un certo punto si crea una sorta di contrapposizione tra il mondo dei morti, gli zombie, e il mondo dei vivi, non meno zombie e non meno inquietanti; questa è la sfumatura che più ci è piaciuto sottolineare.

Il finale prende una tangente eccessivamente complicata e confusa, dove si vuole mescolare un insieme di luoghi comuni e sentimentalismi che ne riducono l’incisività e l’immediatezza. In ogni caso ParaNorman è indubbiamente un interessante modello di animazione proposta con criteri tecnici innovativi ed abbastanza efficaci, un film da vedere che sa far ridere e persino spaventare, un film per grandi e piccini, anche se non troppo piccini.

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