Parole forti quelle pronunciate dall’attore Premio Oscar Jack Nicholson in un’intervista rilasciata al The Sun, nel quale commenta le voci sul suo possibile ritiro dalle scene che circolano ormai da mesi a Hollywood, soprattutto per quanto riguardava le supposizioni riguardanti problemi alla memoria dell’attore e la sua incapacità di memorizzare le battute.. Nicholson ha tenuto a ribadire che possiede “il cervello di un matematico” e che non si ritira dalle scene, semplicemente non ha stimoli a fare film:
“Non lavorerò fino al giorno della mia morte, non è per questo che ho cominciato a recitare” ha detto l’attore. “Il fatto è che non sento più la motivazione. Prima, l’avevo, ora no. Non sento più il bisogno di andare lì fuori. Mi è venuto l’agghiacciante pensiero che forse i ventenni e i trentenni di oggi non vogliano più essere commossi, emozionati. Che forse vogliano solo vedere più bombe, più esplosioni, perché è quello con cui sono cresciuti. E io non farà mai quel genere di film.”
Probabilmente la sua critica è un riferimento non troppo velato alle strategia delle Major di fare enormi film che si concentrano prevalentemente su azione e esplosioni, senza la minima considerazione a vicende invece più umane, che non a caso lanciarono proprio l’attore negli anni 60 e 70′. Le sue parole arrivano dopo quelle di altri importanti nomi della new Hollywood, come quelle pronunciate di recente da Spielberg e Lucas sui dubbi del sistema produttivo americano. Che dire, Hollywood non vuole ascoltare i campanelli d’allarme dei suoi padri fondatori, ma sarebbe un vero delitto se personalità del calibro di Nicholson rinunciassero a regalarci la loro arte.