Dopo l’annuncio della transizione da uomo a donna, Lilly Wachowski (fu Andy) ha partecipato al suo primo evento pubblico con la sua nuova identità in occasione dei GLAAD Media Awards, dove è stata premiata per Sense 8.

 

Durante il discorso di ringraziamento, che potete vedere di seguito, Lilly, facendosi portavoce anche della sorella Lana, ha gioito per la rilettura in atto dei loro film, proprio a seguito dei loro cambiamenti più o meno recenti; una rilettura positiva, secondo Lilly, “perché ci ricorda come l’arte non sia mai statica”.

In particolare The Mary Sue suggerisce una rilettura radicale di Matrix, considerato a buon diritto il loro capolavoro, dal momento che il film tratta benissimo temi quali latrasformazione, l’immagine di sè, l’accettazione della propria identità oltre i confini di un sistema definito o predefinito alla nascita.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=113&v=bHBq_PF7va4

“Dove troviamo il coraggio di liberarci dalla gabbia delle nostre vite, per trascendere e vincere la tragedia – i mostri dentro di noi e la violenza che ci facciamo quando abbiamo troppa paura di essere noi stessi? […]

C’è un nuovo occhio critico nei confronti dei lavori miei e di Lana, attraverso la lente della nostra transessualità. È molto interessante, perché ci ricorda come l’arte non sia mai statica. E sebbene le idee di identità e trasformazione siano componenti di importanza critica nei nostri lavori, il fondamento di tutte queste idee risiede nel concetto di amore.”

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