Bohemian Rhapsody, per Brian May, Bryan Singer “non è il regista”

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Si è parlato moltissimo di Bohemian Rhapsody, principalmente per le cifre da capogiro che ha incassato in tutto il mondo e soprattutto in Italia, ma adesso sembra che il film con protagonista Rami Malek, front runner agli Oscar 2019, stia catalizzando tutto un altro tipo di pubblicità, a seguito delle accuse di molestie sessuali mosse a Bryan Singer.

 

Il regista del film è stato allontanato durante la produzione, a poco meno di due settimane dal termine delle riprese. La Fox lo ha licenziato, pare, perché il regista non si presentava sul set con regolarità, a causa di alcuni problemi familiari. Probabilmente non sapremo mai la verità sulla faccenda, visto che le due campane che suonano danno una versione discordante.

Resta il fatto che a cmpletare il film è stato chiamato Dexter Fletcher, già regista di Eddie The Eagle con Hugh Jackman e che ha diretto Rocketman, il biopic su Elton John in arrivo quest’anno in sala.

Dopo che Rami Malek stesso si è espresso contro Singer, dicendo che il regista non ha affatto creato una buona atmosfera sul set, adetto tocca a Brian May, chitarrista dei Queen, prendere le distanze dal “papà” degli X-Men cinematografici.

In occasione dei BAFTA 2019, dove il film ha visto trionfare il suo protagonista proprio nel Regno Unito, patria della band, May ha dichiarato che Singer non può essere considerato il regista del film: “L’unica ragione per cui è ancora associato al film è per le pressioni che la Guild dei registi ha fatto sulla Fox. Tecnicamente, e dico davvero, non è il regista del film.

Sembra chiaro che la posizione di May sia necessaria a mantenere il film sotto una luce immacolata, in vista dei prossimi Oscar e delle ambizioni di Malek a portare a casa il premio per la migliore interpretazione maschile.

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