Le Streghe: le associazioni di disabili contro il film di Zemeckis

Le streghe

Membri di spicco della comunità dei disabili, compresi gli attivisti, i Paralimpici e l’organizzazione dei Giochi Paralimpici, hanno condannato la rappresentazione delle protagoniste nel film Le Streghe, recentemente distribuito dalla Warner Bros direttamente on demand (anche negli USA arriva su HBO Max).

 

Nel film, il personaggio di Anne Hathaway è mostrato con mani con sole tre dita, una condizione che in natura esiste e si chiama ectrodattilia, altrimenti nota come “mano divisa”, che è caratterizzata dall’assenza di una o più dita centrali sulla mano o sul piede. La nuotatrice paralimpica britannica Amy Marren è stata una delle prime a chiamare in causa lo studio chiedendo di rispondere di quella scelta.

L’attivista Shannon Crossland ha dichiarato su Instagram che le immagini del film “non erano in alcun modo un riflesso del romanzo originale scritto da Roald Dahl”. Nel romanzo di Dahl del 1983, si dice che le streghe abbiano “piedi quadrati senza dita” e “artigli invece di unghie”, anche se nella prima edizione di copertina viene mostrato che hanno cinque dita sulle mani.

Le Streghe, recensione del film con Anne Hathaway

“È questo il tipo di messaggio che vogliamo che la prossima generazione riceva? Che avere tre dita è un attributo di una strega? È un ritratto estremamente dannoso. La disabilità NON dovrebbe essere associata a male, anormalità, disgusto, paura o mostri “, ha aggiunto Crossland.

In risposta a quei messaggi e a numerosi altri provenienti da membri della comunità dei disabili, un portavoce della Warner Bros ha detto a Deadline che era stato “profondamente rattristato nell’apprendere che la nostra rappresentazione dei personaggi di fantasia in Le Streghe abbia turbato le persone con disabilità”.

“Nell’adattare la storia originale, abbiamo collaborato con designer e artisti per trovare una nuova interpretazione degli artigli a forma di gatto descritti nel libro”, hanno aggiunto. “Non è mai stata intenzione degli spettatori sentire che le creature fantastiche e non umane avrebbero dovuto rappresentarli”. 

Il film è il secondo adattamento del libro di Dahl dopo Chi ha paura delle streghe? del 1990 di Nicolas Roeg.

Fonte: Deadline

- Pubblicità -