L’eterna illusione: in rassegna quaranta commedie dell’epoca d’oro di Hollywood

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A partire da domenica 24 settembre al cinema Quattro Fontane di Roma, inizia “L’eterna illusione”, rassegna curata da Cesare Petrillo e organizzata da Circuito Cinema: quaranta commedie dell’epoca d’oro di Hollywood in versione originale sottotitolata restaurate e digitalizzate torneranno sul grande schermo con cadenza settimanale, fino alla fine di giugno. Un appuntamento per i nostalgici del cinema del passato e per i giovani desiderosi di scoprire sul grande schermo per la prima volta i film di Lubitsch, Hawks e tanti altri che hanno fatto la storia del cinema. “L’eterna illusione” dimostrerà che il cinema classico non è qualcosa di noioso nè indigesto, ed è concepita all’insegna della risata e del puro intrattenimento. Uno spirito anarchico anima la commedia americana classica, sia quella di matrice più sofisticata di cui Ernst Lubitsch fu iniziatore e maestro indiscusso sia quella conosciuta come screwball comedy, che divampò in America nel 1934 con Ventesimo secolo di Howard Hawks, Accadde una notte di Frank Capra e L’uomo ombra di W.S. Van Dyke.

 

Fu con gli anni Trenta e l’affermazione del cinema sonoro che i geni del muto, Chaplin e Buster Keaton e tanti altri lasciarono il posto a una generazione di registi, sceneggiatori e attori che rivoluzionarono il genere. Dialoghi a raffica, situazioni paradossali, ritmo serrato, scenografia lussuosa, illuminazione leggera, riprese in campo medio, ma soprattutto la centralità della coppia attore/attrice al posto del vecchio capocomico maschio.  E naturalmente l’eccellenza nella regia, scrittura e recitazione. Oltre a Lubitsch, Capra e Hawks si affermarono registi nuovi e sceneggiatori che diventarono registi a loro volta negli anni Quaranta.

 

Con grande celerità gli Studios si accaparrarono le star del teatro in grado di “parlare” – James Stewart, Henry Fonda, Claudette Colbert, Margaret Sullavan, Katharine Hepburn, Miriam Hopkins, Ginger Rogers, Barbara Stanwyck, Fredric March, Melvyn Douglas, Spencer Tracy, e non ultimo Cary Grant. Il fenomeno della commedia si allargò tanto che gli artisti più insospettabili ne furono contagiati: Greta Garbo, Alfred Hitchcock, Errol Flynn e Bette Davis. Il filo conduttore che fa della commedia classica un corpo unico, una fabbrica di risate, è il comportamento stravagante, al limite della follia, dei personaggi principali. Soprattutto delle donne. Avventurosa, irriverente, testarda, l’eroina screwball è disposta a tutto fuorché a vivere nei binari della convenzione. L’eroe, l’anima gemella, è anche lui un diverso; sta al di fuori del ruolo tradizionale di maschio e gioisce dello spirito adulto e indipendente della sua donna. Lui non comanda, lei non obbedisce, lui non lavora, lei non fa faccende domestiche. Sono amici, compagni e amanti nella vita e nel gioco.

La rassegna “L’eterna illusione” si propone di scoprire o riscoprire quaranta classici indimenticati ma mai abbastanza conosciuti (L’uomo ombra, Accadde una notte, Susanna, Ventesimo secolo, Ninotchka) alternandoli a piccoli tesori nascosti (La bisbetica innamorata, Jim il gentiluomo, Jane Palmer, I milioni della manicure, Le vie della fortuna).

Redazione
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