Michelle Yeoh conferma: non ci sarà nessun sequel per Everything Everywhere All at Once

Michelle Yeoh
Michelle Yeoh al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Dopo una carriera di quattro decenni, Michelle Yeoh ha finalmente vinto un premio Oscar, lo scorso marzo, per Everything Everywhere All at Once, il film diretto dai Daniels che ha portato a casa sette statuette durante la notte delle stelle di Hollywood. Intervistata da Variety, l’attrice ha parlato di come è cambiata la percezione nell’industria per gli attori asiatici e di quello che il cinema riserva alla saga di Evelyn e della sua lavanderia.

 

Durante la cerimonia di Women in Motion a Cannes, al Festival di Cannes, Michelle Yeoh ha raccontato della prima volta che ha partecipato all’evento, per presentare La tigre e il Dragone, oltre 20 anni fa. Per Yeoh “è abbastanza ovvio” che all’epoca Hollywood non fosse pronta a riconoscere il valore degli attori asiatici. Il film di Ang Lee è stato un successo al botteghino, guadagnando oltre 200 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo 10 nomination agli Oscar, tra cui miglior film, miglior regista e sceneggiatura. Ma nessuno degli attori è stato nominato.

Michelle Yeoh afferma che il successo di Everything Everywhere All at Once è la prova che la narrazione inclusiva dovrebbe essere abbracciata e che il pubblico è interessato a nuove idee. “È solo questione di spingersi oltre e rifiutarsi di dire che questo è il ‘modo normale’. Nel ‘modo normale’, sarebbe stato nominato ‘Everything Everywhere All At Once’? Le probabilità dicono di no, cinque o dieci anni fa”, dice Yeoh.

Per Michelle Yeoh non è solo una questione etnica, ma anche di genere, dal momento che attori suoi coetanei non vivono il peso degli anni e per loro sembra esserci sempre spazio: “Ci sono mega film che subiscono terribili perdite, eppure continuano a fare la stessa cosa”, ha detto Yeoh. “Sono gli studi che pensano che sia la loro zona di comfort: questi film, i budget aumentano e ci mettono più violenza, più CGI pensando che questi interventi li renderanno migliori, ma la verità è che non è così. L’importante è davvero la narrazione. In “Everything Everywhere All At Once”, anche se abbiamo viaggiato nei multi-versi, il tema principale era l’amore.” E poi conferma che non ci sarà un sequel per il film, perché un sequel potrebbe essere soltanto un ripetersi, e non è quello che vogliono fare.

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