Serata conclusiva della due Giorni Venticinque anni Senza/Con Gian Maria Volonté

A venticinque anni dalla scomparsa di uno dei più grandi attori della storia del cinema. Proiezioni, Reading e incontri, in memoria di Gian Maria Volontè, a cura di “Io Sto con Volonté” in collaborazione con Brancaleone, Csa Astra, Grande come una città.

Volontè

Venticinque anni fa, il 6 Dicembre del 1994, Gian Maria Volonté finiva l’esperienza terrena nella città di Florina, in Grecia, mentre si trovava sul set del film “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Angelopoulos. Il suo funerale si svolge a Velletri, dove risiedeva; le sue spoglie riposano, come da sua volontà, sotto un albero nel piccolo cimitero de La Maddalena, in Sardegna. Venerdì 13 Dicembre, per rendere il doveroso omaggio all’immenso patrimonio artistico e d’impegno civile che è nostro compito custodire e vitalizzare, nello spazio culturale Brancaleone torna l’appuntamento romano di “Io sto con Volonté” rassegna itinerante nata nel 2008 e dedicata all’attore.

 

Per questa edizione 2019 è stata scelta la location del Brancaleone nel quartiere Tufello, sito in un municipio che da qualche tempo è protagonista di una nuova sferzata culturale grazie all’impegno costruito da esperienze nate basso come Grandecomeunacittà, Astracult  e divenute punto di riferimento e di fruizione culturale di un’intera comunità. Sarà un momento di aggregazione popolare per celebrare il più grande attore italiano per quanto donato alla collettività, un appuntamento di riattivazione della memoria, ringraziandolo per aver messo il suo straordinario talento d’attore al servizio dell’impegno civile, con la caparbietà e un’attitudine alla verità della narrazione che gli ha permesso insieme a Petri, Montaldo ecc. di essere elemento di spicco della rivoluzione culturale degli anni Settanta; ciò in un paese che con l’affievolirsi delle avanguardie di lotta non ha esitato a presentargli il conto, spingendolo dagli anni ‘80 a cercare lavoro all’estero.  Ancora oggi i suoi personaggi sono attuali e utili per decifrare l’anima di una collettività nel pieno di una crisi sociale e di una perdita di memoria.

Questo 2019, in cui ricorre il venticinquesimo anniversario della scomparsa di Volonté, è un solco importante nel nostro paese: quest’anno, infatti, sono passati cinquant’anni dalla strage di Piazza Fontana e dall’omicidio  dell’anarchico Pinelli, particolare sincronismo rammentato in “Tre ipotesi sulla morte dell’anarchico Pinelli”, unico documento cinematografico esistente che ripercorre con esatta verità la storia dell’omicidio del Pinelli, avvenuto il 16 dicembre 1969 nella questura di Milano.

Venerdì 13 dicembre il pubblico sarà accolto dalla mostra fotografica “Gian Maria Volonté, il personale e il politico” a cura di Marco Geppetti che, insieme alla MGMC, gestisce l’archivio dello storico fotografo Marcello Geppetti.  A seguire la presentazione libro di Giovanni Savastano “Gian Maria Volonté, Recito Dunquesono”

Seguirà la proiezione in Anteprima Nazionale del cortometraggio indipendente dedicato a Volonté  intitolato “I Giochi” testo di Christian Raimo, idea scenica e interpretazione di Alessandra Magrini, regia e montaggio video di Valentina D’amore e Stefano Torreggiani, produzione LabTv.

A seguire incontro partecipato con: Antonio Medici, coordinatore della scuola “Gian Maria Volonté”, saggista e direttore del premio Zavattini; Christian Raimo, scrittore e ideatore del fenomeno culturale “Grandecomeunacittà”; Federico Fiume, attore bambino nel film di Elio Petri “La classe operaia va in paradiso”; Giovanni Savastano, autore del libro “Gian Maria Volonté, recito dunque sono”; Artisti 7607 realtà di  fondamentale importanza per i diritti  degli artisti; Astracult. Nel corso della serata saranno proiettate alcune delle esperienze cinematografiche indipendenti del nostro cinema, da cui è possibile intuire le radici del pensiero e l’origine dell’impegno politico da cui scaturisce il grande cinema politico degli anni 70. “Tre ipotesi sulla morte dell’anarchico Pinelli” è uno short-film del 1970 diretto da Elio Petri e Nelo Risi, prodotto da Silvio Clementelli.. L’appuntamento proseguirà dando spazio alle giovani generazioni di cineasti che “sotto il segno di Volonté” portano avanti il difficile percorso dell’arte indipendente. Per l’occasione sarà proiettato il promo, in anteprima nazionale, di “12/12 Piazza Fontana” (2019) di Matteo Bennati e Maurizio Scarcella, e “Dimenticata Militanza” Premio Zavattini 2016 di Patrizio Partino. A seguire andrà in scena il reading musicale “Io sto con Volonté”, scritto e interpretato da Alessandra Magrini con Antonio Carboni alla chitarra.

Programma:

* ore 18:00 mostra fotografica “Gian Maria Volonté, il personale e il politico” a cura di Marco Geppetti che, insieme alla MGMC (Marcello Geppetti Media Company – Lens Forward), gestisce l’archivio dello storico fotografo Marcello Geppetti, uno dei maggiori fotografi del ‘900.

* ore 19:00 presentazione libro di Giovanni Savastano “Gian Maria Volonté, Recito Dunque sono”

* ore 20:30 proiezione di “Dimenticata Militanza” di Patrizio Partino (2016, 15’), Premio Zavattini – 2016

* ore 21:00 incontro con:
· Antonio Medici, saggista e direttore del premio Zavattini;
· Christian Raimo, scrittore, assessore alla cultura del Municipio III e attivista di Grande come una città;
· Artisti 7607, Federico Fiume (attore bambino nel film di Elio Petri: “La classe operaia va in paradiso”),   Alessandra Magrini attrice, curatrice di “Io sto conVolonté”
· Giovanni Savastano, autore del libro “Gian MariaVolonté, recito dunque sono”;
· Matteo Bennati e Maurizio Scarcella registi di “12/12 – Piazza Fontana”;
· Patrizio Partino regista di “Dimenticata Militanza”
· Astracult

* ore 22:30 Christian Raimo introduce “Tre ipotesi sulla morte dell’anarchico Pinelli”, unoshort-film del 1970 diretto da Elio Petri e Nelo Risi, prodotto da Silvio Clementelli.

* ore 23:00 proiezione di “12/12 Piazza Fontana” (2019) di Matteo Bennati e Maurizio Scarcella, e “Dimenticata Militanza” Premio Zavattini 2016 di Patrizio Partino.

Reading musicale “Io sto con Volonté”, scritto e interpretato da Alessandra Magrini con Antonio Carboni alla chitarra , con la partecipazione di Federico Fiume.

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