Dopo i negazionisti dell’olocausto de La Verità Negata e l’amore proibito alla Lolita di Una, a sconvolgere la coscienza morale di pubblico e critica alla Festa del Cinema di Roma ci pensa anche Nocturama, l’ultimo controverso film diretto da Bertrand Bonello.

 

nocturama

La storia si svolge nella Parigi contemporanea dove un insospettabile gruppo di ragazzi di età ed etnie diverse, le cui esistenze non sembrano essere connesse in alcun modo l’una all’altra, sta preparando in realtà un furioso e randomico attentato terroristico che, colpendo in contemporanea più zone della città, ha come fine ultimo quello di seminare orrore e panico.

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Proprio come a teatro le opere si dividono in atti, anche il film di Bonello segue uno schema abbastanza chiaro; mentre la prima parte è dedicata all’attesa, in cui i ragazzi organizzano in modo (non troppo) meticoloso il loro attacco allo stato, nella seconda si passa invece all’azione per poi ritornare ad una lunga, claustrofobica ed interminabile sospensione spazio temporale sperando (invano) che la storia giunga ad una degna conclusione. L’eccessiva dilatazione dei tempi d’attesa, che dovrebbe in qualche modo gettare lo spettatore in un insostenibile stato d’ansia, però non fa altro attentare irrimediabilmente al ritmo della narrazione che appare così lenta e frammentaria.

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Altro punto a sfavore di Nocturama è senza alcun dubbio la caratterizzazione quasi inesistente dei personaggi; per la maggior parte del film infatti i sette protagonisti restano in uno snervante silenzio tanto che di alcuni di loro riusciamo a conoscere il nome solo a metà film. In più il passato dei ragazzi è avvolto nel mistero; solitamente i terroristi o comunque i nemici dello stato, agiscono perché spinti da una forte motivazione comune, eppure ciò che accomuna i ragazzi, l’unico elemento in grado di restituire un po’ di senso alle loro indiscutibilmente folli azioni, viene a malapena accennato. Come se questo già non fosse sufficientemente destabilizzante, a lasciare perplessi è anche la reazione dei ragazzi post attacco; appaiono infatti tutti terrorizzati all’idea di aver provocato la morte di persone innocenti e di poter finire in galera per il resto della loro vita.

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Di certo c’è che Nocturama, nonostante la sua discutibile estetica e la tematica profondamente disturbante, lascia spazio a molte interpretazioni differenti e accende il dibattito. In conclusione, che finiate o meno per amare l’ultima opera di Bertrand Bonello, viene da chiedersi se in tempi difficili come questo, dove paura ed orrore sono quasi all’ordine del giorno, ci sia davvero bisogno di film come questo che brucia come sale su di una ferita ancora aperta e sanguinante.

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