Il due volte Premio Oscar Marlon Brando diceva “Capire il pieno significato della vita è il dovere dell’attore, interpretarlo il suo problema ed esprimerlo la sua passione” quest’anno ne abbiamo vista molta da parte dei cinque candidati all’oscar nella categoria Miglior Attore protagonista. Come raramente si è visto negli scorsi anni, i candidati Daniel Day-Lewis, Denzel Washington, Joaquin Phoenix, Hugh Jackman e Bradley Cooper arrivano alla serata più importante del cinema con metodi e approcci all’interpretazione del personaggio completamente diversi e con sceneggiature che spaziano tra scenari contemporanei, passati o storici; così come nei, generi che vanno dalla commedia, per passare al thriller fino al musical.
Il Principale e
indiscusso favorito di quest’anno è Daniel Day-Lewis
per Lincoln di Steven Spielberg acclamato da tutta la
stampa internazionale e già vincitore del New York Film Critics
Circle Awards, dello Screen Actors Guild Award,
del Golden Globe e del BAFTA di quest’anno. Il
talento dell’attore londinese è stato ha già riconosciuto
dall’Academy, conferendogli per ben due volte l’Oscar per Il
Petroliere e Il mio piede sinistro.
L’interpretazione di Abraham Lincoln è stato un vero è
proprio studio sul sedicesimo presidente degli Stati Uniti
d’America, una trasformazione aiutata dal trucco ma sopratutto dal
metodo dell’attore che ha cercato di portare dall’interno verso
l’esterno lo spirito e il mistero di questo uomo politico, dotato
di una comunicazione universale, puro negli ideali e ferreo nelle
decisioni ma bilanciato dall’essere padre e marito con un passato
difficile. L’intera vita del presidente è stata adattata nella voce
e nei gesti di Day-Lewis con tale grazia e sofisticatezza da essere
molto vicino al reale. Sullo sfondo di una nazione devastata della
guerra civile americana, riesce a restituire tutte le perplessità e
i dubbi del leader per eccellenza.
Altra testa coronata
dagli Oscar è l’altro due volte premio Oscar, Denzel
Washington per Flight di
Robert Zemeckis, già vincitore per film quali Glory –
Uomini di Gloria e Tranning Day. Quest’anno
interpreta il pilota d’aerei Whip Whitaker, alcolista e
cocainomane, che si ritrova ad essere eroe per aver realizzato un
atterraggio fortuito su un campo, salvando numerose vite e
realizzando l’impossibile. Washington propone un ritratto, un vero
e proprio studio del carattere in cui lui è specialista, come ci ha
dimostrato nella sua lunga carriera d’attore. Il suo personaggio è
ad un costante bivio tra quello che vuole essere è quello che in
realtà è, alla presa con le tentazioni più profonde dell’animo
umano regalando così, un interpretazione tanto complessa quanto
contemporanea e riconducibile a un antieroe moderno alla continua
ricerca della propria strada che deve passare inevitabilmente dalla
pena, per sperare in un perdono.
La terza nomination di
quest’anno, arriva direttamente dalla 69° Mostra Internazionale del
Cinema di Venezia, Joaquin Phoenix per The
Master di Paul Thomas Anderson è già vincitore
della Coppa Volpi a pari merito con il suo collega-maestro
di scena Philip Seymour Hoffman. Phoenix è già alla sua
terza nomination, dopo Quando l’amore brucia l’anima
e Il Gladiatore. Nel ruolo di Freddie
Quell interpreta un veterano di guerra che ritorna in patria e
ha serie difficoltà ad accettare una vita normale nascondendo le
sue paure nella dipendenza da alcool. Un personaggio profondamente
istintivo e iracondo, che ha richiesto un interpretazione per lo
più fisica segnata da una postura curva e a volte claudicante e
trascinando le parole in un viso deformato e segnato dagli eccessi
di una vita troppo segnata dagli eventi. Phoenix è di fronte a una
delle sue massime interpretazioni racchiudendo una metafora oscura
sugli effetti del capitalismo Americano arricchita da una relazione
succube con il suo maestro che sembra volerlo iniziare ad un nuovo
stile di vita e in realtà è solo un fuoco fatuo.
Il quarto in lizza e
per la prima volta nominato dall’Academy è Hugh Jackman
in Les Misérables di
Tom Hopper, il musical è una storia ricca di temi, in
cui la rivoluzione e la vita sociale dell’epoca danno lo spunto
allo scrittore Hugo di intrecciare sentimenti d’amore, di lotta e
libertà per affermare il proprio individuo. Jackman ci regala una
prova d’attore a tutto tondo, in cui oltre a recitar cantando,
nella parte di Jean Valijean riesce a percorrere l’intera
vita di questo personaggio, dedicandosi anche alle trasformazioni
corporee, tanto apprezzate dall’Academy. In ogni sequenza
attraverso i numerosi primi piami, riusciamo a cogliere la perfetta
empatia per ogni altro personaggio che incontra sulla sua strada
verso la redenzione, incarnando perfettamente il peccatore che si
redime scoprendo la fede in tutti i suoi principi più nobili,
Jackman è riuscito a confrontarsi con la struttura di questo
personaggio trasmettendoci la stessa nobiltà d’animo e di rigore
interiore.
Ed infine, come tutti
gli anni c’è la gran sorpresa, quest’anno l’Accademy ha scoperto un
nuovo Bradley Cooper per Il Lato
Positivo – Silver Linings Playbook di David
O. Russell, prima Nomination all’Oscar per l’attore di
Una Notte da Leoni e The Words che si
ritrova a dover interpretare una commedia sui generis, che
raramente porta l’ambita statuetta a casa, eppure il suo Patrick
“Pat”Solitano ha convinto nell’interpretazione di un uomo
affetto di bipolarità che inseguito al tradimento della moglie e
relativa aggressione all’amante, lo ha costretto a essere
ricoverato in un istituto psichico e ritrovarsi ad affrontare
nuovamente la vita e l’amore. Un uomo iperattivo ed estremamente
vulnerabile, a tratti un bambino privo di qualsiasi filtro,
attraversa il film con una performance dosata trasmettendo più che
la sua condizione, i suoi dubbi, riuscendo a regalare il sorriso e
la riflessione nello stesso frame.
Questa come molte altre categorie, sono definite “scontate” secondo i bookmaker americani, la prova di Daniel Day-Lewis ha convinto proprio tutti, anche i suoi stessi colleghi in lizza. Ma l’Accademy si sa, un po’ è nostalgica e un po’ è provocatoria. Quindi, non ci resta che fare le ore piccole il 24 Febbraio e vedere se Daniel Day-Lewis raggiungerà la terza statuetta seguendo i nomi di Jack Nicholson e Walter Brennan oppure sarà qualcun altro ad entrare nella storia 85° Edizione degli Oscar.