Dalla Cina con furore: recensione del film con Bruce Lee

Dalla Cina con furore è il film del 1972 diretto da Lo Wei e con protagonisti Bruce Lee, Nora Miao, James Tien, Riki Hashimoto e Bob Baker.

 

Nella Shanghai dei primi del ‘900 il maestro di arti marziali Huo Yuanjia viene trovato morto in circostanze misteriose. Il suo allievo prediletto, Chen Jeh, rimane talmente sconvolto da sospettare che la morte del suo maestro n on sia accidentale ma causata dagli invasori giapponesi tramite avvelenamento. I suoi sospetti aumentano e vengono rafforzati quando ai funerali dell’uomo si  presentano i delegati di una scuola giapponese di karate che portano un cartello infamante con scritto “Marionette dell’Asia”: questo episodio scatenerà in Chen una rabbia e un desiderio di vendetta tali da spingerlo a voler vendicare il maestro affrontando- a colpi di arti marziali- l’intera scuola e tutti coloro che si frappongono tra lui e il suo scopo, se necessario.

Dalla Cina con furore, il film

Analisi: Il vento deciso che spira da Oriente porta nelle sale europe nel 1972 un film di arti marziali destinato a diventare in breve tempo un cult del genere: Dalla Cina con Furore (in originale Jing Wu Men e nei paesi anglosassoni The Chinese Connection) vede cimentarsi dietro la macchina da presa il veterano regista Lo Wei, personalità forte nel panorama della cinematografia cinese, scopritore di (futuri) talenti come un giovanissimo Jackie Chan– qui presente in veste di stuntman- con appoggi ambigui e pericolosi all’interno della “mala” cinese, la famosa Triade; sul set di questa pellicola dirige la giovane e brillante stella della cinematografia asiatica- destinata ad entrare nella leggenda – Bruce Lee, già approdato in America sulla scia del successo della serie tv Green Hornet. Involontariamente, con questa pellicola, entrambi scrivono la storia dei Kung Fu Movies, altro genere in voga nei primi anni ’70 che si è dimostrato, però, molto più longevo di altri rinnovandosi e reinventandosi in differenti declinazioni fino ad oggi.

Apparentemente la pellicola presenta la classica trama esile utile solo a “coreografare” ulteriormente, armonizzandole, le spettacolari sequenze d’azione presentate sullo schermo, ma non in questo caso: qui, per la prima volta, proprio grazie allo spessore dell’interpretazione di Bruce Lee i personaggi assumono delle sfumature diverse, soprattutto il protagonista Chen, carattere atipico e ben distante dai classici ideali astratti legati alla disciplina, al rigore, l’equilibrio e l’armonia tipici delle arti marziali orientali.

Chen agisce d’impulso, sono la vendetta e l’ira a muoverlo e risponde se provocato: stiamo parlando comunque sempre si un “eroe positivo” che aprirà la strada a tante altre figure carismatiche dopo di lui, personaggi che colonizzeranno il mondo action della settima arte.

Per quanto riguarda le innovazioni, Dalla Cina con Furore fu il primo film sul Kung Fu con Bruce Lee  ad essere distribuito in occidente e ad avere, piano piano, un successo sempre maggiore, fino a diventare una pietra miliare del genere e a procreare una serie infinita di cloni, sequel, parodie, remake etc… fino a quasi un decennio fa; Bruce Lee si consacrerà, a partire da questo film, come star di spessore in grado di gestire contemporaneamente e nel migliore dei modi il lato più action, più fisico, con quello invece più contemplativo e riflessivo legato alla psicologia del personaggio, creando scena di lotta sempre più coreografiche e cariche di una tensione emotiva finalizzata allo sviluppo diegetico della trama e alla crescita del suo personaggio.

- Pubblicità -
Articolo precedenteStanley Kubrick 15 anni senza il maestro
Articolo successivoThe Amazing Spider-Man 2: 3 clip del film con Andrew Garfield
Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.