Equilibrium  recensione poster Anno: 2002

 

Regia: Kurt Wimer

Cast:  Christian Bale, Sean Bean, Taye Diggs, Dominic Purcell, Emily Watson.

Trama: Dopo la terza guerra mondiale dei primi anni del XXI secolo, la razza umana ha sentito il bisogno di darsi una regolata bandendo le proprie emozioni, ritenute le principali colpevoli dei crimini di violenza ed odio.

Sotto questa legge è sorta Libria, una società-stato governata da Il Padre, un dittatore carismatico e onnipresente, che attraverso l’utilizzo di un farmaco inibitore di emozioni, il Prozium, controlla la vita dei cittadini. Per evitare rappresaglie e per combattere i ribelli, cittadini non consoni all’uso del Prozium, vengono messi al rogo tutte quelle cose, dai libri alla musica, che possano suscitare emozioni e viene costituito un corpo speciale, formato dagli agenti Cleric, dedito alla salvaguardia della società. Ma sarà proprio un cleric, John Preston (Christian Bale), a mettere in dubbio questo sistema dopo aver provato egli stesso delle emozioni.

Analisi: Cosa saremmo noi umani senza emozioni? Come sarebbero i nostri risvegli senza un accompagnamento musicale? E che valore avrebbero le nostre giornate senza la lettura di un libro, di un abbraccio, di una risata e, perché no, di un litigio? Equilibrium esplora questa possibile realtà, trasportandoci in un futuro freddo e schematico, dove gli esseri umani sono ridotti ad una schiavitù mediatica e chimica. Libria ha tutti i connotati di città senza emozioni: edifici imponenti monocromatici, strade grigie, abiti uguali per tutti, lo stessa saturazione azzurra del cielo porta con sé un senso di anedonia. E’ un’ambientazione già vista, in diverse misure, in altri film, e letta nei romanzi futuristici. Equilibrium sembra essere una via di mezzo di tante opere, che si intersecano e coesistono per un breve istante, e poi vanno a morire in qualche forzatura di sceneggiatura o in qualche scelta registica orientata ad un prodotto che preferisce la forma piuttosto che la sostanza. In effetti, quello che Kurt Wimer ci propone è una giusta contrapposizione tra trama e azione. Se la prima è vacillante, la seconda sembra essere il punto forte del film. Spettacolari, istantanee e dosate alla perfezione, intervallate spesso da momenti più introspettivi, le scene d’azione convincono egregiamente, emulando un po’ gli effetti tipici del capostipite del genere (Matrix) ma senza strafare e rendendosi appetibili con coreografie quanto mai azzeccate e innovative.Equilibrium  recensione

Christian Bale sopperisce come può ad un ruolo che, per sua natura, deve conferire una faccia asettica e quantomeno priva di espressione. Peccato che quando debba mostrarle, le emozioni e le espressioni, sembri sia impiastricciato nel personaggio, come se il prozium lo usasse davvero. Non la sua miglior prova ma, sicuramente, superiore al resto del cast, svantaggiato da una sceneggiatura che lascia ai rispettivi personaggi solo ruoli marginali o di comparsa; patetico, è per esempio, il breve utilizzo di un ottimo attore come Sean Bean.

Equilibrium lascia un po’ l’amaro in bocca dopo averlo visto. C’erano potenzialità da sfruttare meglio; lo stesso finale, un veloce e scontato epilogo verso una vittoria senza connotati riflessivi, fa storcere un po’ il naso a chi, come me, oltre alla potenza scenica vuole anche una trama da mordere.

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