Ginny & Georgia, recensione della seconda stagione

La seconda stagione della serie è disponibile su Netflix con 10 nuovi episodi

Ginny & Georgia recensione
Ginny & Georgia. Brianne Howey as Georgia in episode 201 of Ginny & Georgia. Cr. Amanda Matlovich/Netflix © 2022

Dopo un finale burrascoso con un colpo di scena non troppo inaspettato, Ginny & Georgia tornano su Netflix con una nuova intera stagione in cui madre e figlia dovranno imparare a gestire il loro rapporto alla luce di rivelazioni che spezzerebbero chiunque, forse persino loro due. Ideata da Sarah Lampert la serie sembra continua a indagare la forza di e la creatività di queste due donne che fanno di tutto per rimanere a galla, pur scontrandosi con traumi, un passato oscuro e delle contingenze complicate. 

 

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Dopo essere scappata di casa insieme al fratelli Austin, Ginny si trova a vivere dal padre, dove passa le sue giornate rinchiusa in camera, assumendo un atteggiamento pacifico ma non comunicativo con il padre che è all’oscuro delle motivazioni che hanno portato la ragazza a scappare dalla madre. Ma è chiaro che Ginny non riesce a stare senza Georgia e viceversa. Le due troveranno modo di riavvicinarsi, prima con la forza, costrette da una circostanza precisa, poi attraverso uno spiraglio di comunicazione, che sembra offrire una chiave di lettura a tutta la seconda stagione.

Brianne Howey e Antonia Gentry sono tornate e sono più agguerrite di prima. E mentre le loro vicende personali si complicano ma si aprono anche a nuove possibilità, il loro rapporto viene sfidato dalle contingenze. La leggerezza e l’intrigo che avevano reso divertente e accattivante la prima stagione sono state messe da parte per fare spazio a toni che strizzano l’occhio addirittura alla dark comedy e al dramma. Le problematiche che vengono messe in gioco sono importanti e oggetto di grande conversazione, sempre con tatto e con realismo, tuttavia l’impressione è che nella seconda stagione di Ginny & Georgia si sia persa un po’ della vitalità che aveva fatto la fortuna del primo ciclo e che tutto avvenga perché deve avvenire.

La perdita delle leggerezza

Spiegando meglio: tutti gli incidenti di percorso, le condizioni, i problemi, le afflizioni dei giovani protagonisti sembrano spuntare le caselle di un manuale di inclusione che sembra necessitare di tanti piccoli pezzetti per dare un quadro completo della realtà, in un tentativo ultra-democratico di dare voci a ogni difficoltà che può affrontare un adolescente: dalla scena dei crampi mestruali, completamente accessoria e inserita proprio per dare voce a quella condizione in cui si ritrovano moltissime ragazze, alla battaglia contro le malattie mentali e ai disagi psicologici che, in alcuni personaggi, conducono proprio il flusso narrativo. 

Ginny & Georgia. Antonia Gentry as Ginny in episode 201 of Ginny & Georgia. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

Come accadeva anche nella prima stagione, migliore in campo è Brianne Howey. La sua Georgia è imprevedibile, irrefrenabile, a tratti terrificante, una madre corazzata dalle disgrazie della vita che come un treno, carica a testa bassa qualsiasi ostacolo per spianare la strada ai propri figli. Un fiume in piena che ha a cuore soltanto il loro benessere a discapito di tutto. Ma questa dedizione feroce non è per forza una cosa totalmente positiva, come imparerà la stessa Ginny nel corso di questa turbolenta stagione. 

Antonia Gentry, dal suo canto, fa quello che può con un ruolo che si complica notevolmente in questo secondo ciclo, con sfaccettature inaspettate per il suo personaggio che cresce a dismisura sotto gli occhi spaventati della madre e quelli stupiti e colmi di meraviglia di Austin, il fratellino interpretato dal tenerissimo Diesel La Torraca.

I conti restano aperti, con storie che si chiudono, altre che si aprono e personaggi che si rivelano pozzi di mistero e meraviglia. Quello che sembra sicuro è che per Ginny & Georgia non è mai nulla scontato e che il loro rapporto non è quello normalmente conflittuale tra madre è figlia. È una battaglia all’ultimo segreto e all’ultimo abbraccio, una battaglia portata avanti in nome dell’amore totalizzante e della volontà di libertà. Chi avrà la meglio?

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
ginny-georgia-recensione-stagione-2I conti restano aperti, con storie che si chiudono, altre che si aprono e personaggi che si rivelano pozzi di mistero e meraviglia. Quello che sembra sicuro è che per Ginny & Georgia non è mai nulla scontato e che il loro rapporto non è quello normalmente conflittuale tra madre è figlia. È una battaglia all’ultimo segreto e all’ultimo abbraccio, una battaglia portata avanti in nome dell’amore totalizzante e della volontà di libertà. Chi avrà la meglio?