Jack Reacher è tornato, duro e carico di umorismo come al solito. La terza stagione di Reacher, basata sul settimo romanzo della saga di Lee Child, Persuader (in Italia noto come La vittima designata), riporta in primo piano l’azione intensa, l’intrigo investigativo ma anche il forte umorismo che hanno reso tanto amate anche la Stagione 1 e la Stagione 2. Alan Ritchson torna dunque a vestire i panni dell’ex maggiore della polizia militare con una performance che unisce forza fisica e introspezione, consolidando ulteriormente la sua interpretazione del personaggio.
La nuova stagione, però, introduce anche significative novità, a partire da un maggior legame con il passato di Jack Reacher, qui incarnato da uno dei nemici più celebri del personaggio. Si costruisce così una stagione che ragiona in modo approfondito sui traumi irrisolti del passato ma anche sulla genitorialità, con Reacher che diventa sempre più una figura da mentore. Il risultato, dunque, è un altro convincente tassello nella narrazione seriale che Prime Video sta costruendo dell’eroe di Child.
La trama di Reacher – Stagione 3
La trama di questa terza stagione si sviluppa attorno a un’operazione sotto copertura orchestrata dalla DEA, in cui Reacher si infiltra nella vita di Zachary Beck (Anthony Michael Hall), un imprenditore sospettato di traffico di droga. Beck gestisce infatti un’azienda di importazione di tappeti che funge da copertura per attività illecite. Reacher gli si avvicina grazie ad un inganno che ha coinvolto il figlio Richard e da lì entra a far parte del suo team di protettori. La missione si complica però ulteriormente quando Reacher scopre che dietro le attività di Beck si cela un nemico del suo passato, ritenuto morto, che riemerge con intenzioni vendicative.
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Indagini approfondite e botte da orbi
Quando ritroviamo Reacher in questa terza stagione è come sempre in movimento da un luogo ad un altro. Eterno vagabondo, egli non può però fare a meno di attirare i guai, anche se il suo coinvolgimento in essi significa avere la certezza che la persona giusta è sul luogo per risolverli. Questa volta, però, Reacher deve giocare ancor di più d’astuzia, guadagnandosi la fiducia dei cattivi per un’operazione quanto mai delicata. Una situazione accentuata dal ritmo serrato, dal continuo alternarsi di momenti di tensione e sequenze d’azione coreografate fino all’ultimo dettaglio.
Sebbene sia infatti una stagione che punta prevalentemente sul Reacher investigatore che non su quello del super soldato, le due cose sono in fin dei conti inscindibili ed ecco dunque che anche la terza stagione si dota di grandi esplosioni di violenza, colpi di scena e combattimenti attesi sin dal primo episodio. Su tutti, quello con il mastodontico Paulie (interpretato da Olivier Richters). La resa dei conti tra loro culmina infatti in una sequenza di combattimento di circa 14 minuti, girata con grande realismo e intensità.
Momenti come questi consentono a questa terza stagione di garantirsi quel tasso di adrenalina che ha conquistato sin da subito gli spettatori e continua a tenerli interessati a questa serie. Ma Reacher non è solo botte da orbi, come si diceva, con sceneggiatura firmata da Nick Santora che accompagna adeguatamente gli spettatori attraverso l’indagine del protagonista, fornendo indizi, tracce e prove a partire dalle quali si è attivamente chiamati a cercare di risolvere il mistero insieme al protagonista. Ancora una volta, dunque, Reacher dimostra di sapere come far sentire coinvolto il suo pubblico.
Una terza stagione che riconferma il valore della serie
La stagione si distingue però anche per l’approfondimento dei personaggi secondari. Frances Neagley, interpretata da Maria Sten, assume infatti un ruolo più centrale, tornando a ricoprire il suo ruolo di confidente e alleata di Reacher, ma trovando spazio anche per una sua maggiore caratterizzazione psicologica. La sua presenza, non prevista nel romanzo originale, è infatti stata introdotta per offrire un contrappunto alle riflessioni interiori del protagonista, rendendo più dinamica la narrazione. Anche Sonya Cassidy, nel ruolo dell’agente della DEA Susan Duffy, contribuisce a delineare un quadro più complesso delle forze in gioco, sostenendo anche l’elemento romantico di questa stagione.
Loro due, ma anche gli altri co-protagonisti di questa stagione, permettono dunque con il loro contributo di far spiccare ulteriormente Alan Ritchson nei panni di Reacher. Ormai sempre più padrone del ruolo, dei suoi temi, della sua comicità ma anche della sua presenza scenica, l’attore si conferma come l’interprete giusto per il ruolo, divenendo ormai a tutti gli effetti uno degli elementi per cui vale la pena di seguire la serie. Con una quarta stagione già confermata, la terza di Reacher rappresenta dunque un ulteriore passo avanti, recuperando l’efficacia narrativa e l’intensità emotiva che avevano caratterizzato le precedenti due.
Reacher
Sommario
Alan Ritchson conferma la sua capacità di incarnare il personaggio con carisma e profondità, mentre il cast di supporto arricchisce la trama con interpretazioni solide. Così facendo, Reacher si conferma come una delle serie di punta di Prime Video, capace di soddisfare gli appassionati del genere action-thriller e di attrarre nuovi spettatori.