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Una volta ho amputato una gamba a una ragazza di nome Natasha”: il giovane Vladimir affronta in modo goffo l’attrazione non corrisposta per una donna nell’episodio 2×02 di Appunti di un giovane medico.
In questo secondo appuntamento ci troviamo di fronte a una dicotomia. Se la trama che si svolge nel 1935 è appena accennata e si trascina in pochi frangenti senza suscitare un vivo interesse nello spettatore, le vicende ambientate nel piccolo ospedale nella Russia del 1918 risultano ben più coinvolgenti, grazie anche a nuovi volti e circostanze che conferiscono una rinnovata freschezza alla miniserie trasmessa da Sky Arte.
Ritroviamo il giovane medico (Daniel Radcliffe) alle prese con una vera e propria crisi isterica e di astinenza dalla morfina, le cui scorte sono andate esaurite per curare un gruppo di bolscevichi feriti che aveva fatto irruzione nell’ospedale rurale nel precedente episodio. Il giovane Vladimir mostra la sua ostilità nei confronti dell’ironica controparte adulta (Jon Hamm) con cui si scontra sulla scena, facendo inoltre precipitare la relazione con l’infermiera Pelageya.

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Malgrado i tentativi del medico adulto di convincere il giovane se stesso che nella vita c’è ben altro oltre la morfina, Vladimir non è in grado di superare la crisi fino all’arrivo di un gruppo dell’Armata Bianca, che offre l’opportunità di incontrare nuovi personaggi: un ufficiale baffuto (Charles Edwards, il Michael Gregson di Downton Abbey) e l’affascinante Natasha (Margaret Clunie). Il giovane dottore rimane subito attratto dalla donna, mostrandosi tuttavia alquanto impacciato. E dopo un maldestro incidente in occasione di un banchetto, si illude di una reciproca attrazione, scoprendo poi che l’interesse di Natasha è rivolto ad altri.

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Il secondo episodio della seconda stagione di Appunti di un giovane medico recupera terreno rispetto all’esordio poco promettente, traendo forza da nuovi spunti e da momenti divertenti, nonché da una certa ironia che si scaglia contro le dissidenze ideologiche: basti pensare all’odio del giovane medico nei confronti dell’Armata Rossa – accompagnato da una simpatia superficiale per l’Armata Bianca – che affonda le radici nell’insofferenza verso quei soldati che lo hanno privato dell’agognata morfina, esulando da qualsiasi motivazione politica.
Eppure la dipendenza è in parte attenuata dal sentimento che va a scapito di Pelageya (Rosie Cavaliero) e a beneficio di Natasha, salvo poi abbandonare il giovane dottore alla solitudine di una tenerezza non corrisposta.

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