Alfredino – Una storia italiana: la nuova serie tv italiana Sky Original

Il cast e le prime foto di scena di ALFREDINO - UNA STORIA ITALIANA Una produzione originale Sky con Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group

Alfredino - Una storia italiana

Alfredino – Una storia italiana è la nuova miniserie italiana Sky Original prodotta da Sky e da Marco Belardi per Lotus Production (una società Leone Film Group). La miniserie è basata sui fatti di Vermicino, la storia che quarant’anni fa commosse in diretta TV l’Italia.

Alfredino – Una storia italiana: quando esce e dove vederla in streaming

La serie è una serie originale Sky prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Sarà in onda prossimamente su Sky e in streaming su NOW TV.

Alfredino – Una storia italiana: la trama e il cast

Alfredino – Una storia italiana racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981. Un sasso duro rimasto nel cuore di un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi, e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto.

Nella serie, accanto ad Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti, La mafia uccide solo d’estate, Noi e la Giulia, Un giorno all’improvviso), già annunciata nei panni della madre di Alfredino, la signora Franca Rampi, il cast composto da: Francesco Acquaroli (Smetto quando voglio, Dogman, Suburra – La serie, Fargo) è il comandante dei Vigili del fuoco Elveno Pastorelli; Vinicio Marchioni (I predatori, Tutta colpa di Freud, Romanzo criminale – La serie) interpreta Nando Broglio, il vigile del fuoco che provò a tenere compagnia e a motivare Alfredo durante quelle terribili ore; Luca Angeletti (Come un gatto in tangenziale, Nessuno mi può giudicare, Nero a metà) è il padre di Alfredo, Ferdinando Rampi; Beniamino Marcone (Il giovane Montalbano, 20 sigarette, Prima che la notte) nei panni di Marco Faggioli, uno dei pompieri accorsi sul luogo della tragedia; Giacomo Ferrara (Suburra, Il permesso – 48 ore fuori) è Maurizio Monteleone, il secondo degli speleologi che provarono a recuperare il piccolo; Valentina Romani (Un bacio, Mare fuori, La porta rossa) interpreterà la geologa Laura Bortolani; Daniele La Leggia (Gli equilibristi) è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di speleologi e primo a calarsi nel pozzo; e ancora Riccardo De Filippis (Romanzo Criminale – La serie, Un Natale stupefacente) nei panni di Angelo Licheri, “l’Angelo di Vermicino”, ultimo a calarsi nel pozzo e a provare a salvare Alfredo; Massimo Dapporto (Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra, Amico mio) sarà invece l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

I quattro episodi diretti da Marco Pontecorvo (Nero a metà, Ragion di Stato, L’oro di Scampia) sono sceneggiati da Barbara Petronio – anche produttore creativo – e Francesco Balletta.

Le trame degli episodi

  • PRIMO EPISODIO – Vermicino, estate 1981: Franca e Ferdinando Rampi trascorrono qualche giorno di vacanza in campagna con i figli quando il primogenito (Alfredo, 6 anni) scompare. Poco dopo, la Polizia scopre che il bambino è caduto in un pozzo artesiano nei dintorni. Il budello è così stretto che i primi tentativi di salvataggio si rivelano infruttuosi anche per due giovani speleologi, Tullio Bernabei (Daniele La Leggia) e Maurizio Monteleone (Giacomo Ferrara), sopraggiunti sul posto.
  • SECONDO EPISODIO – Il caso di Vermicino arriva nelle TV degli italiani con il TG delle 13: è l’inizio di una tempesta mediatica che travolgerà la zona dei soccorsi. Nel frattempo, il Comandante dei Vigili del fuoco di Roma, Elveno Pastorelli (Francesco Acquaroli), vuole scavare un pozzo parallelo a quello in cui si trova il bambino, mentre gli speleologi avanzano obiezioni sul terreno sottostante, troppo duro da perforare. Il tempo stringe, la strategia sbagliata comprometterebbe le possibilità di salvare Alfredo.
  • TERZO EPISODIO – I Rampi, stremati, non riescono più a tranquillizzare Alfredo. In loro aiuto, accorre Nando Broglio (Vinicio Marchioni), vigile del fuoco e padre di famiglia che trova il modo giusto di parlare con il bambino. Intanto, i pompieri sembrano sul punto di raggiungere Alfredo per poi scoprire che il bambino è scivolato molto più giù del previsto. Ricomincia la processione di volontari da mandare nel pozzo, guidata dagli speleologi. Nel caos più totale, arriva il Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
  • QUARTO EPISODIO – I tentativi per salvare Alfredo non portano l’esito sperato. Dopo tre giorni di lotta, viene annunciata la morte del bambino in diretta TV. La tragedia cambia la vita di tutti i personaggi coinvolti. I Rampi, perseguitati dai media, si rifugiano in Abruzzo, ospiti di una colonia estiva gestita dall’azienda per cui lavora Ferdinando. Qui, conoscono due psicologi, Rita Di Iorio (Gelsomina Pascucci) e Daniele Biondo (Daniele Rienzo) che li aiuteranno a dare forma al Centro Alfredo Rampi.

Marco Pontecorvo  REGIA

La storia di Alfredino appartiene alla memoria di tutti gli italiani, anche quelli che non l’hanno vissuta. Proprio per questo abbiamo sentito una responsabilità maggiore nell’abbracciare il progetto. Tutti hanno veramente dato il massimo. Pur avendo seguito i verbali, abbiamo cercato di uscire dalla pura cronaca, di scavare negli animi dei personaggi e attraverso di loro raccontare un affresco dell’Italia di quell’epoca. Un paese colpito da scandali, crisi di governo e terrorismo che si è fermato col fiato sospeso seguendo la prima diretta televisiva in un’alternanza di speranze e sconforto.

Raccontiamo la vicenda stando con la macchina da presa a volte accanto ai nostri personaggi, a volte nella loro soggettiva. Siamo scesi nel pozzo insieme agli speleologi e ai volontari, vissuto con loro l’impossibilità di calarsi, la claustrofobia e la frustrazione di non poter salvare Alfredino. D’accordo con la famiglia Rampi si è deciso di non vedere mai il bimbo nel pozzo. Spero che siamo riusciti a rendere la sua assenza una presenza ancor più forte che se fosse stato in scena. Abbiamo anche creato momenti di astrazione che, facendoci uscire dagli eventi, creano uno spazio di riflessione e di tregua dallo scorrere incessante del tempo. Calandoci dentro la storia riusciamo a capire il perché di tante scelte e l’eroicità di tanti personaggi. La signora Franca per esempio, donna di incredibile forza, è riuscita a trasformare quella tragedia immensa in una spinta che ha poi dato vita, grazie al presidente Pertini, alla Protezione Civile. Mi è sembrato importante avere uno stile asciutto, entrando in punta di piedi nella vicenda e a volte guardandola dall’esterno.