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Questa sera Being Human riparte con la sua 4 stagione. Il remake della serie targata BBC andrà in onda come di consueto ogni Lunedì sul network statunitense Syfy. Prodotto da Stati Uniti e Canada, lo show scritto da Anna Fricke ha immediatamente suscitato pareri contrastanti e cercato di individuare ed evitare gli errori commessi dal suo predecessore britannico.

Being HumanCon una trama che ruota attorno alla surreale convivenza di un vampiro, un licantropo e un fantasma tutto faceva pensare all’ennesima “fiera del già visto”. Abbiamo l’eroe tormentato, quello che impara a convivere con la sua condizione di mostro e chi invece si rifiuta di accettarla, tutto arricchito da una bella dose di sovrannaturale che non fa mai male a nessuno. Con un pilot che parte dalla voce fuori campo del nostro protagonista, in pieno stile Grey’s Anatomy, abbiamo la sensazione che non ci sia davvero niente di nuovo, ma dopo qualche inquadratura e un paio di battute ci rendiamo conto che invece qualcosa di interessante c’è. Contrariamente alla serie britannica, Being Human U.S. ha un taglio leggero, irriverente e soprattutto autoironico. La convivenza dei tre esseri soprannaturali è spontanea e divertente. Il serio e “responsabile” vampiro Aidan (Sam Witwer) è colui che mantiene la pace e gli equilibri in casa, il perfetto eroe che rischierebbe tutto per le persone che ama e intanto sguazza nel suo perenne senso di colpa. Josh (Sam Huntington) invece, è il licantropo a cui è venuta la splendida idea di iniziare la convivenza. Forte del suo autocontrollo e della sua consapevolezza, il nostro uomo-lupo era ormai deciso ad avere una vita normale nonostante la sua condizione. Infine c’è Sally (Meaghan Rath), la ragazza fantasma, che, uccisa dal suo ex fidanzato proprio in quella casa, è condannata a restare lì per sempre, o almeno così credeva.

Come se la situazione non fosse già abbastanza ingarbugliata, nel corso di queste prime stagioni, le vite dei nostri protagonisti vengono sconvolte ulteriormente e tutti gli equilibri vengono ribaltati. Aidan, il pilastro della casa, cade vittima del suo lato oscuro, Josh, quando aveva finalmente accettato la sua vita da lupo, è quasi costretto a tornare umano per poi essere ritrasformato nuovamente nel corso della terza stagione. Sally invece cerca per tutta la prima stagione di passare “oltre”, e quando finalmente compare la sua porta per l’al di là, ci rinuncia per aiutare i suoi amici. A Boston insomma, succede di tutto.

Being-Human1Nonostante questa trama piena di dolore, amore, pentimento e dubbi esistenziali, la forza di Being Human sta nell’autoironia. Nulla è lasciato al caso; lo sguardo perso e la stana camminata di Josh, i movimenti accentuati di Sally che non smette di parlare, e nemmeno l’ostentata sensualità del nostro vampiro che fa quasi da caricatura a quello di una certa saga (ogni riferimento è puramente casuale). Il mondo non è in pericolo e non ci sono struggenti storie d’amore in cui immedesimarsi, magari con un sottofondo inidie rock, come succede in casa CW. Being Human è solo il mondo visto con gli occhi di tre esseri fuori dal comune che cercano con discutibili risultati di confondersi tra la gente normale. Sono così ingenui, goffi ed impacciati che è impossibile non innamorarsi di loro.
Il NY Times, oltre ai commenti sugli effetti speciali un po’ anni ’90 in stile Buffy, ha definito Beign Human U. S. uno show che “si lascia guardare” e con “personaggi davvero interessanti”.

Dopo tre fortunate stagioni, il 10 Aprile 2013, lo show è stato rinnovato per una quarta, anch’essa di 13 episodi. La terza stagione ci ha lasciato con Aidan che libera la sua progenie malvagia invece di ucciderla e che vede il ritorno della sua defunta moglie, Josh che non torna umano dopo la notte di luna piena e l’anima di Sally che si trova di nuovo in una specie di inferno. Insomma, sono molti gli interrogativi che questa quarta stagione dovrà risolvere e staremo a vedere come se la caveranno questa volta i nostri “eroi per caso”.

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