- Pubblicità -

Stephen Wraysfrod è un giovane inglese in soggiorno a Parigi presso la ricca famiglia Azaire. Il borioso padrone di casa ha sposato in seconde nozze la giovane e delicata Isabelle, che da subito sembra concentrare su di sé l’attenzione del giovane uomo. La scena cambia, siamo in una trincea, al confine franco-tedesco, il tenente Wraysfrod si scontra con i suoi superiori: soldati di fila non possono fare da spalla agli scavatori che contano di far saltare in aria i crucchi da sotto terra. Ebbene si, lo stesso giovane spensierato è qui un tenente indurito dalla guerra, ma troppo presto scopriremo, in realtà la sua durezza d’animo deriva dalla mancanza dell’oggetto del suo amore. Tra continui flashback e flashforward scopriamo la nascita della passione tra Stephen e Isabelle, e il progredire della guerra, o meglio il suo essere sempre più immobile nella dura vita di trincea.

 
 

Birdsong ci racconta con estrema dolcezza questi momenti duri da un lato, e delicatissimi e passionali dall’altro: agli sguardi languidi e alle mani sfiorate si sovrappongono ferite e esplosioni, e così lo spettatore subisce una specie di rottura interiore. Ogni volto che il film mostra una sequenza ambientata nella Parigi ante guerra il tempo sembra fermarsi e i colori e la luce invadono in quadro. Quando poi l’immagine ci riporta al presente in trincea, ci sentiamo strappati noi stessi dal un bel ricordo e ci sentiamo molto vicini a questo tormentato protagonista. Eddie Redmayne e Clémence Poésy sono i clandestini amanti nei panni di Stephen e Isabelle: entrambi giovani attori, sono già stati visti al cinema e promettono un grande avvenire, l’uno per l’indiscusso talento, l’altra forse più per la particolarissima bellezza.

La storia, raccontata in due puntate da 89 minuti, si interrompe nel momento della fuga d’amore e della ‘morte’ del protagonista: la storia che segue letteralmente due trame parallele che noi sappiamo avere gli stessi protagonisti, da una parte ci mostra infatti l’adulterio smascherato, i due giovani in carrozza in fuga verso l’ignoto, ma insieme felici e innamorati; dall’altra parte invece il nostro viene ferito e dato per morto, se non fosse che proprio all’ultimo momento e quasi per caso, ci accorgiamo che in lui c’è ancora vita e fiato, abbastanza per sussurrare: “Aiuto … Isabelle”. Su queste note di speranza finisce il primo episodio, regalandoci pathos e intrattenendoci con una narrazione resa agile dai continui cambi di registro e dalla tecnica che cambia totalmente per assecondare il momento e l’ambientazione.

Quello che però non sappiamo ancora e che ormai ci sta a cuore è: riuscirà Stephen a tornare vivo dal campo e dalla trincea? Una volta, e ammesso, che sarà tornato, troverà ancora Isabelle ad aspettarlo con lo stesso amore e la stessa passione dimostrata nella fase dell’innamoramento?

- Pubblicità -