Di quest’episodio colpisce anzitutto la ferocia delle immagini, la violenza mostrataci senza mezzi termini, nel tentativo ben riuscito di raccontare una società quasi interamente dominata dal crimine e dalla sete di potere.
Si parte con la scena del Memorial Day per i veterani della Prima Guerra Mondiale, con Nucky che, dopo aver falsamente elogiato Jimmy, lo invita a sorpresa a parlare sul palco. Mentre egli elenca, uno ad uno, i valorosi caduti per la Patria e la democrazia, Richard sfoglia nella penombra della sua camera un diario: pagine in cui foto e ritagli di giornale si uniscono in un collage di famiglie e coppie felici. Condannato ad una vita d’emarginazione e solitudine, Richard si reca nei boschi, merenda nella sacca e fucile in mano, con il proposito di togliersi la vita. Verrà fermato da un cane lupo, che gli ruba mascherina e occhiali portandolo alla tenda in cui sono rifugiati due cacciatori. Di grande effetto la sequenza che riprende i tre mentre conversano al tepore di un fuoco – in particolar modo, una frase pronunciata dal cacciatore più giovane restituisce l’intimità/complicità creatasi tra due perfetti sconosciuti: “Molta gente viene qui per fare delle pazzie, ma i boschi sono per cacciare, per pescare: i boschi sono fatti per la vita”.
Intanto, gli amici e soci del Commodoro pretendono di trattare direttamente con lui, bypassando l’autorità di Jimmy e chiedendo la restituzione dei 70mila dollari investiti nei loro traffici. La scena si chiude sul colpo di bastone assestano dal vecchio Pankhurst sulla fronte di Jimmy. Spaventato da una situazione che non è più in grado di gestire, Eli si reca a casa di Nucky, rivelandogli lo stato di salute del Commodoro e supplicando il suo aiuto. Nello straordinario crescendo di tensione che anima la scena e culmina nello scontro diretto tra i 2 fratelli, si legge tutta la maestria degli attori nonché della regia (nuovamente firmata da Tim Van Patten). Nucky s’incontra poi con l’amico senatore, il quale gli illustra i contorni del piano che lo scagionerà definitivamente dalle accuse di frode elettorale.
Nell’ultima parte lo sguardo sulla violenza diviene crudo e quasi insostenibile: mentre Eli, scosso e pieno di rancore dopo l’incontro con Nucky uccide brutalmente (e senza motivo) George O’ Neil nel proprio garage, Richard torna in città e accetta di unirsi a Jimmy per un lavoro “sporco”. La scena in cui i due incidono lo scalpo a Pankhurst, oltre a far girare la testa dall’altra parte, dà la sensazione d’essere gratuita e senza dubbio sproporzionata quale forma di vendetta. Notevole l’inquadratura finale, un campo lungo che riprende Eli mentre sotterra in campagna O’ Neil, sulle note di una gioviale marcia di guerra.