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C’era una volta il “vissero per sempre felici e contenti”, ma coi tempi che corrono oggi anche il lieto fine è stato rubato. Emma Swan è una tipica ragazza di città: disillusa, cinica e sola … almeno fino a quando Henry, un ragazzino di dieci anni che sostiene di essere suo figlio, bussa alla sua porta e, accettando di farsi accompagnare a casa, riesce a trascinarla a Storybrooke.

 
 

Emma si ritrova in una piccola cittadina in cui il tempo, a detta di Henry, si è letteralmente fermato, ma questa non è l’unica particolarità della città: i suoi abitanti sono personaggi di fiabe intrappolati in un posto terribile (il mondo reale) e ignari della loro vera identità. Henry è l’unico ad essere a conoscenza della verità grazie ad un libro di fiabe che sembra piuttosto un “libro del destino”. Emma – dice Henry – è l’unica che può spezzare l’incantesimo che soggioga Storybrooke ed i suoi abitanti. Possibile che la ragazza di città, che ha dato via il suo bambino, riesca ancora a fidarsi delle favole?

Rifiutandosi di credere a quelle che non sembrano altro che fantasie di un ragazzino, lo riporta a casa e conosce sua madre adottiva, Regina. Il nome ci ricorda forse qualcosa? Ma sì, la regina più famosa, cattiva e bella del mondo delle fiabe: Grimilde. Emma è un’investigatrice privata e le basta poco per capire che c’è qualcosa che non va, e poi quel ragazzino sembra essere arrivato da lei con la promessa che non la lascerà più sola: decide di restare per una settimana. Il tempo a Storybrooke ricomincia a scorrere.

I creatori, Adam Horowitz e Edward Kitsis, che sono tra gli sceneggiatori di Lost, ci offrono sfumature inedite e insolite dei personaggi che abbiamo tanto amato da bambini: ecco che vediamo Biancaneve in attesa di una bambina e Cappuccetto Rosso e la Nonna che gestiscono un B&B. Avremmo mai pensato che, dopo il “vissero per sempre felici e contenti” la vita per gli eroi delle fiabe avrebbe potuto essere così ordinaria? A quanto pare il “per sempre” non può più essere una garanzia neanche nelle favole. C’era una volta però, sin dai primi minuti della puntata pilota, una garanzia ce la dà: promette di essere una favola accattivante e di fare uso intelligente dei cliché, con una sceneggiatura brillante e costumi particolarmente ricercati.

Once Upon a Time (C’era una volta)

Once Upon a Time (C’era una Volta) è la nuova serie tv ideata da Edward Kitsis e Adam Horowitz per il network americano della ABC. La serie tv prende in prestito elementi e personaggi dal mondo Disney e dalle più popolare letteratura occidentale, folklore e fiabe.

In Once Upon a Time (C’era una Volta)  proprio quando sembra che Storybrooke possa godersi po’ di pace la città viene ancora una volta minacciata da forze oscure. Il malevolo Mr. Hyde è stato separato dal dottor Jekyll e ha portato con sé i suoi compagni, gli abitanti della Terra delle storie mai raccontate. A peggiorare le cose c’è la metà oscura di Regina – La Regina Cattiva – che è ancora viva nonostante il suo cuore sia stato schiacciato: non possedendo una coscienza la Regina Cattiva ha dichiarato guerra agli eroi. Nel frattempo il passato di Aladdin come precedente Salvatore diventa un nuovo fattore nel ruolo di Emma come attuale Salvatrice, ed essa è in procinto di essere spinta ai limiti, che la potrebbero portare ad un futuro senza lieto fine. Nel frattempo Gold cerca di riavere di nuovo il cuore di Belle in modo che possano essere una famiglia per il loro futuro bambino. Belle dà alla luce suo figlio ma per proteggerlo da Tremotino decide di abbandonarlo e di metterlo al sicuro con Fata Turchina come Fata Madrina del suo piccolo. La Regina Cattiva intanto decide di rubare la lampada del Genio dove è rinchiuso Aladdin.

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