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A Storybrooke non tutti giocano a carte scoperte, non ancora. C’è qualcuno, in tutto questo tempo, che c’è sfuggito… che è  quasi passato inosservato. Il dottor Whale, alleato di Regina e poi suo nemico, da quando la maledizione è stata spezzata, sembra essere più solo di prima… un pesce fuor d’acqua.

 
 

Nel mondo delle fiabe l’alleanza Emma, Mary Margaret, Mulan, Aurora si dà da fare per battere Cora sul tempo per riuscire a tornare a casa e, nel cammino, incontra Uncino.  Intanto nel mondo delle fiabe del passato, facciamo un salto nella vita della Regina Cattiva, prima che diventasse tale: allieva di Tremotino, Regina è ancora insicura e troppo buona per giocare con la malvagità come sa fare il suo maestro, grazie al quale conosce il Cappellaio Matto (un Sebastian Stan che si cala perfettamente nel ruolo) e, finalmente, il Dottor Whale…un pesce fuor d’acqua anche nel mondo delle fiabe.

Il quinto episodio di C’era una volta prende una piega inaspettata, ampliando il suo raggio d’azione: non si tratta più solo del mondo reale e del mondo delle fiabe: c’è una terza dimensione da esplorare, cosa che avevamo intuito con l’entrata in scena di Sir Lancillotto, che, difatti, non è proprio un personaggio fiabesco. Quello che non avevamo capito, però, e che sembra chiaro dopo questo episodio, è che Horowitz e Kitsis non hanno intenzione di porsi dei limiti e vogliono esplorare non solo il mondo delle fiabe ma, con più libertà, il mondo delle storie in genere.

Una scelta che può piacere moltissmo, ma che può sembrare anche un po’ troppo azzardata: che i creatori della serie stiano tentando il tutto per tutto per correre al riparo dal rischio di esaurire troppo pesto il patrimonio fiabesco? A primo impatto, così sembrerebbe, anche a causa di un episodio saturo, in cui assistiamo a troppe novità tutte insieme e si lascia per questo poco spazio alle singole cose e ad ogni possibile riflessione.

Una confusione che, quasi certamente, oltre a permeare l’intero episodio, si è insinuata anche negli affezionati  e, ora più che mai, viene da chiedersi : e adesso? Non ci resta che aspettare il prossimo episodio e sperare che la rischiosa scelta degli autori si riveli, ancora una volta, quella giusta.

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