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Ci siamo: Seconda stella a destra, questo il titolo dell’episodio di C’era una volta 2X21, penultimo della seconda stagione. Una stagione che non è andata certo bene come la prima, tra pesanti scivoloni e qualche falsa promessa di ritorno ai “vecchi fasti”.

 
 

Eppure, ecco che, infine, i creatori della serie riprendono in mano le fila del discorso e danno un pizzico di senso in più alle cose fatte fino a questo momento.

Greg e Tamara, non sono due ‘cacciatori di streghe’ sprovveduti, ma hanno dietro le loro spalle qualcosa di molto più grande di loro: una specie di setta antimagia che gli ha affidato il compito di epurare la piccola cittadina di Storybrooke da ogni forma di realtà sovrannaturale.

I due vanno dritti al punto e rapiscono Regina, privandola dei suoi poteri: a questo punto si innesca una strana reazione nei  ‘buoni’ (sempre fin troppo buoni): ancora una volta è Biancaneve, la vittima principale di Regina, ad insistere per accorrere in suo aiuto. Perché? Senso di colpa per Cora e bontà che sfiora i limiti dell’ impossibile: ma si tratta di Biancaneve, ed è normale che sia così… se mai, quella ad aver picchi di bontà eccessivi è stata, a suo tempo, la Regina Cattiva… e questa è una cosa che non potrà  mai passare per buona.

C’era una volta 2X21Nel frattempo, scopriamo finalmente qualcosa in più su Neal, la cui storia si rimescola a una delle fiabe più amate in assoluto: si tratta di Peter Pan, una fiaba che è stata già tirata in ballo con l’apparizione di Uncino nella serie e che è stata, quindi, già ‘incastrata’ nell’intreccio di C’era una volta che, bisogna dargliene merito, quando si gioca sul piano delle fiabe è sempre strepitoso: gli autori hanno avuto, sin dalla prima serie, intuizioni davvero geniali da questo punto di vista e la mossa di riunire più personaggi nella figura di Tremotino si è rivelata una scelta piuttosto azzeccata.

Tirando infatti le somme di questa stagione, possiamo individuarne le debolezze maggiori nei momenti in cui il mondo delle fiabe si eclissava dando fin troppo spazio all’invasione di un mondo reale costruito non altrettanto bene e che, per questo, è sempre apparso come un riempitivo e nulla più.

Grande pecca di tutta la stagione poi, è stata l’inesistente attenzione verso la protagonista della serie, che non fa altro che apparire per la fattorina/problem solver di turno, anche se in quest’episodio in particolare le viene concesso un po’ di spazio in più del solito. Insomma, la chiusura si sta rivelando migliore dell’inizio e, se si riuscirà a tenere lo stesso livello nel final season, potremmo già dire che C’era una volta sarebbe sulla buona strada nell’assicurarsi più o meno la stessa fascia d’ascolti tenuti in questa stagione.

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