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Sabato è andata in onda in America la MidSeason Finale di Constantine, la nuova serie dark della NBC tratta dalla serie dei fumetti della DC Comics. In un intervista Matt Ryan, l’attore britannico che interpreta il noto occultista, rivela la sua preparazione, le sue aspettative e alcune curiosità sulla serie.

 
 

Perché sei sicuro che la serie continuerà?
Ne sono certo e sono ottimista al riguardo. Il fanbase dei fumetti è molto ampio. Inoltre non leggo ciò che dicono i media, però ho un profilo Twitter e, grazie ai feedback che riceviamo dai fan, mi rendo conto che la serie sta diventando sempre più popolare, noi siamo fiduciosi e andiamo avanti. La serie ha un grande potenziale per noi, per la Warner Bros., la DC e la NBC. Io sono un fan dei fumetti e… di certo non ho detto addio al personaggio. Non credo di averlo già esplorato fino in fondo.

In che modo è maturata la serie e quali sono i momenti salienti?
Come per tutte le serie, i fattori in gioco sono tanti e ci vuole tempo per trovare il ritmo giusto ed esplorare il tono migliore. Credo che abbiamo trovato il tono giusto da seguire con A Feast of Friends. Nell’interpretare John, mi è sembrata la scelta giusta. I miei episodi preferiti sono l’ottavo e il nono. Adoro il fatto che siano due parti, quindi puoi approfondire le vicende raccontate, come se fosse un piccolo film. Il cuore della serie sono i rapporti tra i personaggi: bisogna esplorare questi rapporti, approfondire i personaggi. Col tempo abbiamo esplorato diversi aspetti di John quando interagisce con i vari personaggi. Vediamo il suo lato più vulnerabile con Anne-Marie (Claire van der Boom) e nel rapporto con Gary (Jonjo O’Neill) vediamo un altro aspetto del personaggio. Ciascun personaggio rappresenta una specie di cassa di risonanza per John.

constantineDi recente abbiamo visto momenti più da “bastardo”, più scene di alcol e fumo, mentre all’inizio molti lamentavano l’assenza di questi elementi. Hai insistito su questo aspetto della serie?
Sì, dovevamo chiederci: cosa possiamo fare, cosa non possiamo fare, quanto possiamo spingerci? Con il passare del tempo, vediamo più scene di alcol e fumo. Inoltre nei fumetti John è un gran bastardo. Ma non potevamo cominciare così, bisogna accattivare pian piano gli spettatori. Occorre sviluppare innanzitutto l’evoluzione del personaggio, ecco perché non potevamo mostrare questi aspetti sin dall’inizio in maniera così brusca. Per me si tratta di conoscere la vita del personaggio e trovare quegli elementi da sviluppare, è un processo di esplorazione. Nel corso della stagione emergono tutti gli elementi che porteranno a Hellblazer.

Il nostro obiettivo sin dall’inizio è realizzare Hellblazer, quindi ci vuole tempo per arrivare fino a quel punto. Ma abbiamo trovato il percorso da seguire, che rivela il potenziale della serie. I creatori della serie vogliono essere fedeli ai fumetti rispettando i canoni del genere. Siamo tutti fan dei fumetti, perciò seguiamo questa direzione.

Il Constantine dei fumetti è un po’ sottotono al momento, è più presente nell’universo dei supereroi. Allora è davvero possibile avvicinarsi al Constantine dei fumetti originali di Hellblazer?
Credo di sì e lo spero. Non sarà mai come leggere un fumetto, ma si può trovare una via di mezzo. Vogliamo che sia quell’uomo arrogante con la battuta pronta che cammina per le strade di una Londra infestata dal fantasma di Margaret Thatcher. Questa è l’essenza che vogliamo conservare. Ma dobbiamo anche considerare il mondo in cui viviamo. Quindi vogliamo mantenere l’essenza dell’originale, dei fumetti di Hellblazer, e tradurla nella nostra versione, cercando di essere fedeli al materiale di partenza. Penso che possiamo farcela, e questi aspetti emergono nell’ottavo e nel nono episodio. Nel tredicesimo episodio andiamo anche oltre. Bisogna essere audaci e andare oltre il limite, cercando di fare qualcosa di unico.

Constantine-setAlla fine dell’episodio del 12 dicembre, c’è una scena in cui John cerca di ottenere informazioni da un demone e per farlo minaccia la vita di un’altra persona. John stava cercando di ingannare il demone o era disposto ad andare fino in fondo?
È una domanda interessante, ne abbiamo parlato quando abbiamo girato la scena. È una situazione curiosa, perché credo che lui sia il tipo di persona disposta ad andare fino in fondo. Ha molte sfaccettature. Andrebbe fino in fondo, ma ha un piano. Lo farebbe davvero? Io l’ho interpretato come se stesse per farlo. “Lo farò, ca**o”, ma in realtà spera: “Non permettere che lo faccia”. Non lo fa ed è stato interessante interpretare questa scena, così come per gli spettatori che cercano di capire quali sono le sue reali intenzioni. Non si può mai sapere con John. Nei prossimi episodi esploriamo maggiormente il suo lato oscuro.

Nel finale di stagione dobbiamo aspettarci una soluzione?
Nell’ottavo e nel nono episodio scopriamo il piano dell’Oscurità. È una svolta che converge verso i prossimi episodi fino al finale. Nel finale non c’è una vera e propria soluzione, ma vi aspetta qualcosa di interessante. Rivediamo qualcosa dell’inizio, una cosa che Papa Midnite (Michael James Shaw) disse a John. Papa Midnite gli disse che qualcuno a lui vicino lo avrebbe tradito. In un prossimo episodio il gruppo arriva a una conclusione, ma c’è anche un elemento che ci trasporterà nella parte successiva della storia, nella seconda stagione.

Nei prossimi episodi c’è qualcosa che sei impaziente di far vedere ai fan?
La cosa stupenda di una serie come questa è che la fine di un episodio ti riserva un cambiamento dei personaggi e delle loro relazioni. Il tredicesimo episodio è uno dei migliori al riguardo. Nel nono vedi che qualcosa è cambiato in John. Nel tredicesimo c’è un bellissimo momento fra Jim Corrigan (Emmett J. Scanlan) e John, capisci che le cose stanno cambiando e questo riguarda non solo loro ma anche il loro rapporto. E poi vedi l’evoluzione del rapporto fra Manny (Harold Perrineau) e John, fra Papa Midnite e John. Si arriva a una vera e propria svolta. Oltre alla fine di quell’episodio – che è maledettamente stupenda, mi piace tantissimo – adoro il rapporto tra Jim Corrigan e John Constantine e il modo in cui si evolve, così come il rapporto fra John e Zed (Angèlica Celaya). È davvero un episodio di svolta che anticipa un po’ ciò che ci aspetta nella prossima stagione.

Constantine-cast-comic-conA proposito di Corrigan, abbiamo avuto una piccola anticipazione di Spettro. Inoltre abbiamo visto l’Elmo di Nabu del Dottor Fate nel nascondiglio di Constantine. Pensi che questi personaggi, o magari Swamp Thing, appariranno nella serie in futuro?
Assolutamente sì. All’inizio erano previsti 22 episodi e i produttori esecutivi David Goyer e Daniel Cerone hanno in serbo molte cose. Ma nella prima stagione bisogna innanzitutto introdurre i personaggi principali e conquistare gli spettatori. Poi occorre sviluppare il rapporto con il personaggio. Papa Midnite ritorna, così come Jim Corrigan, Anne-Marie appare in due episodi consecutivi e approfondiamo il loro rapporto. Vorremmo anche inserire Judith e gli altri membri della Crew di Newcastle. Potremmo farlo in futuro utilizzando flashback che mostrano ciò che successe a Newcastle. Felix Faust appare nel decimo episodio e poi ci saranno altri personaggi. È un vero e proprio universo da esplorare, dobbiamo soltanto trovare il modo giusto per farlo.

Di certo hai sentito dire che Guillermo del Toro ha consegnato alla WB la sceneggiatura sulla Justice League Dark, che includerebbe anche John Constantine. Ha detto che gli piacerebbe conciliare questo universo con quello della tua serie. Che cosa ne pensi?
L’ho sentito dire e Guillermo è uno dei miei registi preferiti. Adoro i suoi film, anche i primi che ha realizzato, Cronos e La spina del diavolo. Ecco, sarebbe una bella cosa, ma al momento mi concentro sul presente. Nessuno me ne ha parlato e non sai mai ciò che è stato davvero pianificato. Comunque non ci ho pensato seriamente, mi concentro solo su ciò che faccio al momento.

C’è una storia in particolare della raccolta di fumetti che vorresti realizzare?
Adoro “The Family Man“. C’è una frase bellissima di John che dice – non cito letteralmente – “Posso sconfiggere i demoni, ma questo problema è troppo umano”. Sarebbe interessante esplorare questo rapporto che ha con il lato umano della vita, mostrare qualcosa che ha a che fare con suo padre. La mia storia preferita dei fumetti è “Dangerous Habits” (dove John contrae un tumore terminale ai polmoni e riesce a sconfiggerlo con l’aiuto dei demoni). Ne ho parlato con Daniel e David e, se la serie continuerà, magari avremo la possibilità di realizzare questa storia. Spero di poterlo fare perché è la mia parte preferita dei fumetti.

Constantine-set-1Il nascondiglio è così ricco che ti fa venire voglia di divertirti con tutti gli oggetti che custodisce. Quale preferisci?
Ci sono così tante cose in quel nascondiglio! Come il vaso di Pandora.  Ecco… a dire il vero ho preso in prestito qualcosa dal set, abbiamo appena finito di girare il tredicesimo episodio. Ma ci sono così tante cose particolari, gingilli, easter eggs. E sono tutti autentici. Vecchi libri di magia e incantesimi… Mi piace prendere uno di questi e leggerlo. Ogni volta che sono sul set, c’è sempre qualcosa che attira l’attenzione. Non ci si annoia mai.

Fantastico, sul set ci sono veri libri di magia! A proposito di occulto, sembra che i tuoi incantesimi abbiano quell’aura di potere incredibile, la tua stessa voce cambia. Come ti sei preparato?
Ho fatto molte ricerche sull’occulto e ho visto molti video online. Su internet ci sono cose di cattivo gusto al riguardo. Ma ho letto anche i testi classici: gli incantesimi che venivano pronunciati in latino, ciò che facevano i preti, gli esorcismi… Il mio lavoro è un mix di tutto questo. Però c’è una certa varietà: alcuni incantesimi sono più forti, altri nei prossimi episodi sono più personali, più introspettivi. La cosa più interessante è l’aspetto linguistico. In un episodio ho parlato aramaico, arabo, latino e vudù. Ho sempre insistito sul fatto di avere un coach linguistico per curare l’aspetto fonetico e capire il significato delle parole che pronunciavo.

Come te la cavi secondo i tuoi coach?
Nel tredicesimo episodio parlo tibetano e il professore di cultura tibetana della Georgia mi ha insegnato a fare un autentico incantesimo tibetano. Ha detto che se andassi in Tibet e pronunciassi quelle parole, penserebbero che sia un saggio, una sorta di guru. Quindi ce la metto tutta per essere fedele al materiale e risultare efficace.

Hai ricevuto informazioni dai praticanti dell’occulto, oppure avvertimenti o approvazione?
Ci ho pensato a lungo. C’è uno specialista dell’occulto che lavora con gli sceneggiatori per fare in modo che ciò che trattiamo risulti autentico. Leggendo il copione può succedere che alcuni passaggi non siano chiari, quindi è importante capire il più possibile gli elementi di questo mondo. È reale, non è finzione. Molti ci credono ancora oggi e centinaia di anni fa era una realtà molto radicata. Del resto può anche spaventare, ma il personaggio è fatto così. È uno che va a fondo.

Constantine-matt-ryan-tweetDicci la verità, è successo qualcosa di strano dopo che hai pronunciato uno di questi incantesimi?
Durante le riprese dell’ottavo episodio, abbiamo girato una scena in un mausoleo. Non so se avete visto su Twitter, ma ho postato una foto in cui sono seduto accanto a una lapide su cui è scritto “Constantine”. Quella lapide è vera! Mentre eravamo sul set, mi mostrarono la foto e pensai che era stata realizzata dal reparto della scenografia. Mi dissero: “Vieni a vedere”. Era notte, praticamente buio pesto, quando raggiungemmo la lapide e scattammo la foto. Fu una sensazione decisamente strana, il font della scritta incisa sulla lapide è lo stesso che utilizziamo nella serie. Mentre tornavamo sul set, sentimmo una specie di fischio e ammetto che mi impressionai. Camminammo a passo veloce per tornare sul set e, mentre eravamo nel mausoleo, lo sentimmo di nuovo. È una di quelle cose che… lavori per dodici ore, pronunci formule magiche e incantesimi in un mausoleo con resti veri. Non so se è la mente a giocare brutti scherzi, ma la cosa fu alquanto bizzarra.

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