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Fargo

 
 

Il terzo episodio di Fargo cede in ritmo per dare spazio ad altri personaggi e alle loro teorie riguardo l’omicidio di Bemidji che oltre a coinvolgere emotivamente Lester, avvolgono nel mistero Lorne che nel frattempo lavora ad altri progetti.

Fargo 1x03-2A muddy Road ci porta nello stile di vita di Lorne (Billy Bob Thornton) personaggio caratterizzato da un inquietante silenzio che viene riempito da musica sacra o comunque orchestrata, avvalorando così il lato sinistro di Lorne dotato di una pungente metodicità e coerenza nei lavori che compie, come mostra la scena del contabile e quella del Re dei supermercati. Ulteriore spazio viene concesso a Molly (Allison Tolman) sempre bloccata dall’ignoranza del capo Olson (Bob Odenkirk) che ancorato a storie passate, non riesce a vedere tutti i collegamenti che ci sono tra l’uomo misterioso e Lester. Ella si troverà ad affrontare con la sua intelligenza numerose situazioni, che con furbizia, come nella scena in ufficio con Lester e con empatia, nelle scene con l’agente Grimly (Colin Hanks) riuscirà ad instaurare un importate rapporto e completare metà del puzzle sugli omicidi in casa Nygaard. Dall’altra parte Lester è meno presente in scena poiché cerca di combatte i suoi rimorsi e ripensamenti in una casa ancora “ferma” a quella notte. Quando decide di ritornare a lavoro si imbatte nuovamente in conversazioni “fortuite” con Molly, ma anche con gli scagnozzi dei Fargo che si accorgono di lui dopo l’ennesimo equivoco con la signora Hess (Kate Walsh).

Fargo 1x03L’episodio seppur cede in coinvolgimento, spiega le vele della narrazione portando in risalto gli altri ottimi interpreti senza sbilanciare il racconto sul personaggio di Martin Freeman. La serie così da più respiro al ritratto sociale di questi personaggi, imprigionati tra aspettative e la voglia di cambiare e come “congelati” in questa realtà alienante. Questa descrizione ci viene fornita grazie alle numerose allegorie, in questa puntata più evidenti, tra parallelismi quali la ferita “infetta” di Lester e cartelli volutamente inseriti nella scenografia, oppure dall’immancabile umorismo nero che molto spesso viene inserito all’interno di una scena troppo lunga o dopo una scena piena di tensione, compiendo così anche un ottimo lavoro di montaggio che valorizza la grande continuità visiva della regia.

Il terzo episodio conferma la solida struttura della serie della FX che dimostra come sia possibile compiere un perfetto adattamento dal film alla serialità televisiva. La sceneggiatura sembra spaziare in angoli remoti, ma in realtà è un meccanismo impazzito in cui tutti hanno delle colpe e vogliono dimostrare qualcosa e il “cattivo” della situazione è l’unico che accetta questo suo lato e vive con “tranquillità” la sua natura.

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