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Showtime presenta il primo episodio di Penny Dreadful e conviene subito capire con quale prodotto si abbia a che fare: la serie è creata da John Logan, al suo primo progetto televisivo, ma già sceneggiatore di lungometraggi come Skyfall, Hugo Cabret, Sweeny Todd, Il Gladiatore, The Aviator, per citarne alcuni. Non l’ultimo arrivato, ecco.

 
 

Facciamo subito ordine: siamo a Londra nel 1891; Sir Malcolm (Timothy Dalton) sta cercando disperatamente la figlia nei luoghi più oscuri immaginabili e si fa aiutare dalla misteriosa Vanessa Ives (Eva Green) e da Ethan Chandler (Josh Hartnett), uno che con la pistola ci sa fare. Di mezzo ci sono geroglifici egiziani che odorano di morte, riti religiosi e creature…poco identificabili.

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Penny Dreadful veniva presentata a più voci come un incrocio di personaggi celebri della letteratura, da Frankeinstein a Dorian Gray, intrisi in un’atmosfera da incanto della Londra vittoriana. Per ora, nulla di tutto ciò si è palesato. Passi una mancata panoramica su tutte le figure letterarie previste, altrimenti la carne al fuoco verrebbe bruciata troppo presto; ma almeno il fascino della Londra vittoriana poteva essere gestito in modo diverso, se non altro per mezzo di una familiarizzazione maggiore dei luoghi incontrati. È assente quella “presa per mano” dello spettatore che lo conduca all’interno di una realtà inesplorata e lo faccia godere anche solo del dettaglio visivo o della situazione fine a se stessa. Invece, nel tentativo di mettere sul braciere più elementi possibili, apparentemente scollegati, non c’è abbastanza tempo per assaporare il fascino londinese di fine XIX secolo, né tantomeno gli elementi che compongono il carattere dei personaggi, troppo uguali tra di loro. Non si dubiti che maggiori dettagli verranno forniti in seguito, così come la chiusura di un cerchio che metterà tutti i tasselli al loro posto. Qui si avverte, però, il peso di un freno tirato al massimo, atto a non lasciar passare quelle informazioni che ancora non possono essere rivelate, visto che si tratta solo di un primo episodio. Si arriva così ad una sensazione di sterilità totale che non ha la capacità di affascinare, compito che un pilot, specie in una serie di questo tipo, dovrebbe assolutamente svolgere.

C’è qualche colpo di regia, firmata da J.A.Bayona e una piccola ripresa nelle sequenze finali, ma per ora Penny Dreadful è davvero troppo poco. Gli episodi previsti sono soltanto 8, perciò si è di fronte ad una serie che in breve tempo dovrà entrare nel suo vivo. Questo costituisce una pericolosa arma a doppio taglio: nel lasciare spazio alla sicura componente dell’azione, la paura è quella di un’ambientazione e di una fascinazione che non si recupereranno mai. Attendiamo (poco) fiduciosi.

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