La serie crime della NBC sembra che abbia trovato la sua strada. Infatti dopo un pilot per nulla convincente, sciatto e di poco impatto emozionale, con questo terzo appuntamento settimanale, la serie pian piano sta costruendo un interessante arco narrativo, confermando il fatto che Hannibal non è una produzione adatta ad un pubblico generalista ma bensì si candida per diventare un crime elitario e dalle mille sfaccettature.
Questa settimana l’indagine sui crimini commessi da Hobbes, arriva ad un punto di svolta. Se da una parte Will vorrebbe tenersi a distanza dal caso per salvaguardare la sua traballante salute mentale, dall’altra Jack vorrebbe che il profiler entrasse in contatto con l’unica sopravvissuta al massacro, per scoprire dove l’assassino abbia nascosto le sue vittime. Il dottor Lecter intanto consapevole di essere nel mirino delle indagini, muove i fili degli eventi a suo piacimento, per poter nascondere il suo terribile segreto. Un colpo di scena spiazzante ed inaspettato, arriva proprio sul finale dell’episodio cambiando letteralmente volto alla vicenda. Sicuramente la ritrovata unione tra Hannibal e la giovane Abigail, non porterà a nulla di buono.
Potage quindi ha sfruttato molto bene le frecce del suo arco, infatti tre sono le caratteristche principali che hanno reso questo episodio il più bello fino ad ora trasmesso. E’ un bene che dopo tre settimane di programmazione, la serie tv di Bryan Fuller, stia finalmente cercando di coinvolgere il pubblico. Potage è: un episodio inteso, claustrofobico ed asfissiante; un entertainemet seriale puro e semplice; un viaggio all’interno della mente malata di un serial killer dal grande fascino. Anche se l’indagine sulla morte di Hobbes sembra essere arrivata al suo giro di boa, nuovi meccanismi prendono forma; Hannibal trova una fedele collaboratrice per nascondere il suo oscuro quando smaliziato passeggero e Will, continuando il suo viaggio senza fine nel mondo della follia, persevera nel cercare l’emulatore dei crimini di Hobbes. Potege risultando un episodio dalle mille sfaccettature, cattura lo spettatore per ben 42 minuti, tenendolo incollato alla poltrona grazie ad un brivido pauroso che scende lungo la schiena. Hannibal quindi finalmente sembra convincere e se gli episodi successivi avessero anche solo un quarto della bellezza di Potage, forse il mito del dottor Lecter dopo il cinema può avere per davvero una seconda vita in tv.