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Il commissario Montalbano torna sui teleschermi con quattro nuovi episodi, in onda su Raiuno  in prima serata, a partire da lunedì 14 marzo. Le novità rispetto ai 22 episodi precedenti non mancano, pur mantenendo i punti di riferimento essenziali per l’affezionato pubblico televisivo.

Il Commissario Montalbano

Stagioni: 8

Numero episodi: 22

Anno: 1999 – 2011

Ideato da: Andrea Camilleri

Il commissario Montalbano torna sui teleschermi con quattro nuovi episodi, in onda su Raiuno  in prima serata, a partire da lunedì 14 marzo. Le novità rispetto ai 22 episodi precedenti non mancano, pur mantenendo i punti di riferimento essenziali per l’affezionato pubblico televisivo.

Il segreto di una serie longeva, seppur piuttosto diluita nel tempo – spiega Luca Zingaretti – sta nel costante e sempre rinnovato piacere che sceneggiatori, regista, interpreti e ogni membro della troupe trovano nel rincontrarsi a distanza di anni coinvolti in un progetto che li diverte sempre come la prima volta. Nessun vincolo contrattuale, nessuna routine, solo un piacere ancora vivo e una curiosità sempre aperta nei confronti delle nuove trovate di chi (Andrea Camilleri), per primo, non si stanca di quel burbero ma amatissimo commissario. I nuovi episodi sono tratti dai quattro omonimi romanzi di Camilleri: Il campo del vasaio, La danza del gabbiano, La caccia al tesoro, L’età del dubbio.

La grande novità, secondo il regista Alberto Sironi, sta nella messa in scena dei sogni del commissario. Per la prima volta, infatti, nell’incipit de “Il campo del vasaio” l’attività onirica di Salvo Montalbano si materializza sullo schermo. Non è la prima volta che Camilleri riferisce riguardo i sogni del suo protagonista, ma è la prima volta che questi appaiono possibili da realizzare (almeno filmicamente). Montalbano sta invecchiando, entra in quell’ “Età del dubbio”, che dà il titolo al quarto episodio. Quest’invecchiamento è però forse più sentito dallo scrittore e dal personaggio letterario, che dal corrispettivo televisivo. Il personaggio di Camilleri – come ci ricorda Zingaretti – già nei primi romanzi è più anziano dell’attore scelto per interpretarlo e l’inquietudine proposta dall’attore vuole essere un’inquietudine più generalizzata, meno legata all’età che avanza. A dispetto degli anni, quello che appare in questa serie è un Montalbano più che mai pronto all’azione, anche se, in qualche modo turbato dal tempo che passa, per la prima volta cede alle lusinghe di un’avvenente fanciulla.

Resta un punto di forza della serie il grande affiatamento tra i membri della squadra, personaggi che il pubblico televisivo ha imparato a conoscere e ad amare e che in questi episodi diventano più che mai protagonisti delle vicende narrate, coinvolti in prima persona nei casi in cui si trovano ad indagare. Sarà ancora una volta il Commissario Montalbano che, come un fratello, un maestro, un amico, riuscirà con comprensione e colpi di mano a tenere insieme il gruppo. Questa serie vede anche la partecipazione di interpreti femminili d’eccezione: Isabella Ragonese e Belen Rodriguez.

La showgirl, reduce dal Festival di Sanremo, interpreta il complesso ruolo di Dolores Alfano, femme fatale colombiana, riuscendo solo in parte a mettere da parte il glamour che la circonda. Forse non bastano gli inviti a “non sculettare” rivoltile dal regista per fare di lei un’attrice, sicuramente eccessivo appare però l’attacco da parte di un ex giornalista (forse armato) che al termine della conferenza stampa, svoltasi al Cinema Adriano di Roma, ha inveito contro il direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce, “colpevole di non tutelare il buon nome dell’azienda” avendo aperto le porte di una serie di successo ad una donna coinvolta, secondo il giornalista, negli scandali riguardanti il premier. Ma (tanta è la forza della fiction!) a rassicurare i presenti è bastato il placido volto del Commissario più amato dagli italiani, che, suo malgrado, nell’immaginario collettivo non sarà mai fuori servizio.

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