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il-sorriso-di-angelicaSi è tenuta oggi nella Sala degli Arazzi, presso la sede principale della Rai, la proiezione di “Il Sorriso di Angelica”, il primo dei quattro nuovi episodi dell’amatissima fiction Rai Il Commissario Montalbano. Hanno partecipato alla conferenza stampa Luca Zingaretti/Montalbano, Cesare Bocci/Mimì, Peppino Mazzotta/Fazio, Angelo Russo/Catarella, Roberto Nobile/Zito, Margareth Madè/Angelica, Barbora Bobulova (che affiancherà Zingaretti nel secondo episodio), gli sceneggiatori Francesco Bruni e Leonardo Martini, il regista Alberto Sironi, i produttori Carlo degli Esposti e Max Gusberti per Palomar, il direttore di Rai1 Giancarlo Leone e il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta.

 
 

Dà il via alla conferenza stampa il direttore Andreatta, che ci espone alcuni dati relativi Il Commissario Montalbano per ricordare il suo costante successo nel corso degli anni.

Era il 1998 quando è andato in onda il primo film “Il Ladro di Merendine”, poi finalista agli International Emmy Awards; da allora sono stati prodotti altri 21 film, già andati in onda, più quattro nuovi. La media d’ascolto degli ultimi quattro film (Marzo-Aprile 2011, ndr) è stata di 9.300.000 spettatori con più del 32%; la media delle prime visioni dei 22 film è del 30% con 8.300.000 spettatori. Se andiamo ad aggiungere le repliche, Montalbano ha fatto 103 serate di Rai1 con una media d’ascolto del 24%. Sui pubblici considerati più complessi, il cosiddetto pubblico commerciale, Montalbano ottiene il 28%, il 27% del pubblico del Nord e il 44% del pubblico dei laureati. Per quanto riguardo l’estero, Montalbano è stato venduto in 65 Paesi in tutto il mondo, compresi Giappone, Stati Uniti e Australia, arrivando a conquistare la quasi irraggiungibile Inghilterra, andando in onda su BBC 4, dove è diventato un fenomeno di culto. Montalbano sostanzialmente è una sorta di ambasciatore della fiction italiana all’estero, riuscendo a superare quello che può essere un pregiudizio, in particolare del mondo anglosassone, rispetto alla produzione che viene dall’Italia e a diventare un elemento che ha creato curiosità e interesse per la nostra industria.

Il personaggio di Montalbano è come i personaggi pirandelliani, che una volta nati reclamano la loro esistenza, è un personaggio che ha una propria vita, che cambia nel tempo pur rimanendo con delle caratteristiche immutabili. È un personaggio di cui sentiamo il bisogno per il suo statuto eroico, per la sua generosità e contemporaneamente è un personaggio di cui conosciamo anche tutti i difetti.

Questi quattro nuovi film sono dei film che hanno colori molti diversi e una forte identità. Invece, l’aspetto comune è la qualità, che deve essere all’altezza della qualità da cui tutto parte, ovvero la scrittura di Andrea Camilleri. In proposito, quest’anno abbiamo fatto una sorta di regalo al pubblico con un montaggio introduttivo dello scrittore di due minuti, che racconta l’origine, sempre in qualche modo mitica, di ognuna di queste storie.

Continua Carlo Degli Esposti. È divertente il modo in cui è nata questa idea. La fiction e la rete mi avevano sollecitato a pensare a qualcosa, allora andando a trovare Andrea (Camilleri, ndr) gli chiesi se mi poteva raccontare in un minuto o due “Il sorriso di Angelica” e lo registrai con il telefonino. Poi andai in Rai, chiesi se funzionava e andammo a registrarlo di nuovo con una qualità maggiore. È nato come tutte le cose belle dall’entusiasmo di tutti noi per cercare di confezionare al meglio il prodotto.

Al regista Alberto Sironi. Questi quattro film, e quindi anche i romanzi da cui sono tratti, hanno un punto in comune: alla fine c’è sempre qualcosa che va storto. Può parlarci di quest’aspetto.

C’è una grande attenzione da parte di Camilleri all’aria che c’è nel nostro Paese adesso. Le quattro storie hanno ciascuna uno sviluppo completamento diverso dall’altra, ma tutte e quattro hanno una nota dolente nel finale, come se al commissario sfuggisse qualche piccolo particolare. Nonostante Montalbano riesca a risolvere l’enigma, ci sono dei fatti dolorosi che accadono al di là delle sue volontà. C’è difatti un’attenzione maggiore a tutta una serie di eventi che accadono nella vita alla gente comune e c’è, da parte dello scrittore, il bisogno di reagire in modo personale e preciso ai soprusi che fa un certo tipo di potere nei confronti del cittadino. Io ho cercato di guardare un po’ la faccia della gente che vive nel nostro Paese e di registrare qualche atmosfera di quello che accade; invece di guardare soltanto la letteratura e gli attori, ho cercato di guardare un po’ il mondo. Speriamo di esserci riuscito.

A Zingaretti.

Che cosa pensa di questa nona stagione di Montalbano?

È da tanto tempo che ci s’incontra qui a distanza di due anni, da quando finiamo le nostre serie e le veniamo a presentare a voi. Devo dire che quest’anno, e lo dico con grande piacere, c’è un’attenzione nuova, diversa, perché mi è sempre sembrato, e non è una cosa che mi piaceva tanto, che il fatto che i nostri film andassero bene fosse quasi una costante e quindi non ci si faceva nemmeno più caso. Invece, io me ne faccio sempre un merito, che chi partecipa a queste avventure lo fa proprio perché ne sente un’esigenza; non siamo legati da contratti o da opzioni, ma solo da un’amicizia che negli anni si è consolidata e da una voglia che quando ci s’incontra si dice: “Camilleri ha scritto altri due, quattro romanzi. Che facciamo, partiamo?” E si parte. Credo che sia veramente l’unico modo per conservare una tigna, come si dice a Roma, nel fare le cose fatte bene. Vi dico queste cose perché volevo sapeste che sono veramente felice di essere tornato a vestire i panni del commissario Montalbano in questi quattro film, che sono riusciti a rispettare delle aspettative altissime, mie innanzitutto, e vi dico che non è facile perché non sono mai contento delle cose che faccio. In questo caso, invece, siamo riusciti a fare delle belle cose, grazie ai vecchi amici e ai nuovi amici che ci sono venuti a trovare.

Ci può raccontare le novità del personaggio e delle storie?

Le costanti che sono presenti nei romanzi di Camilleri sono i personaggi e le situazioni, poi ci sono gli stessi personaggi che si confrontano con situazioni nuove; non vedo altri cambiamenti, se non forse l’atmosfera diversa che si respira, come diceva Alberto (Sironi, ndr), un’atmosfera un po’ più cupa, che è quella che stiamo vivendo in Italia, con una crisi economica che ci rende più tristi.

L’unica cosa che mi sento di poter dire sul cambiamento, ma questo succede già da qualche puntata, da qualche libro, è forse che il commissario è diventato un po’ più birichino con le presenze femminile che lo attorniano; cosa che c’è costata il disappunto di tante telespettatrice che lo preferivano più ligio al dovere.

Qual è l’aspetto positivo che Montalbano porta all’estero?

Il commissario Montalbano se ne frega di tutte quelle cose che rappresentano il 90% della nostra esistenza, cioè il correre dietro a delle cose senza interrogarci se queste cose per le quali stiamo spendendo la nostra vita ci rendono felici. Chi di noi può dire che sarebbe disposto a sabotare la propria carriera pur di rimanere a casa propria davanti al mare, a essere considerato uno sfigato da tutti i propri collegi. Chi ha questa forza? È una cosa banale, ma nemmeno tanto. Secondo me, il personaggio di Camilleri è un vincente, perché i maschietti vorrebbero assomigliargli, per questa sua coerenza interiore, e le donne vorrebbero averlo accanto.

Interviene Max Gusberti. E pensare che razza di straordinario programmista sia stato Camilleri, che ha disegnato questo personaggio, e che nella sua vita Rai ha avuto esattamente questo atteggiamento.

Cosa ti lascia questo personaggio?

Mi lascia una sensazione che, voi forse direte, non c’entra niente. Mi lascia una grande dolcezza. Saranno i posti dove andiamo, sarà la piacevolezza del girarlo, sarà la fatica (ride), saranno i colleghi con cui mi ritrovo da tanti anni. Me ne vado sempre una grande dolcezza e un grande desiderio di tornare.

“Il Sorriso di Angelica” andrà in onda su Rai1 il 15 Aprile, seguito ogni Lunedì fino al 6 maggio da altri tre episodi, “Il Gioco degli Specchi”, “Una Voce di Notte” e “Una Lama di Luce”.

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