Per provare che Sara Harvey (Dre Davis) è la persona che si cela dietro le nuove minacce che le liars ricevono, Spencer (Troian Bellisario) e Aria (Lucy Hale) uniscono le loro forze (il vecchio “Team Sparia”) per cercare prove che incastrino la ragazza prima di andare dalla Polizia. Nel frattempo Hanna (Ashley Benson) è sempre più preoccupata per le registrazioni del Radley cancellate dalle madre e Emily (Shay Mitchell) trova conforto in Alison (Sasha Pieterse) in un momento molto delicato.
Si intitola Do Not Disturb il quindicesimo episodio della sesta stagione di Pretty Little Liars, la serie televisiva statunitense di genere a metà tra teen drama e giallo, ideata da Marlene King e basata sugli omonimi romanzi di Sara Shepard per il network ABC Family. Lo stile adottato nelle prime puntata di questa seconda parte di stagione (6B) sembra ormai aver lasciato il posto alle vecchie abitudini di Pretty Little Liars. Peccato, perché poteva essere una buona occasione per allontanarsi dai vecchi standard e dare un po’ di freschezza ad una serie che sembra, comunque, ancora lontana dalla sua fine.
Pretty Little Liars 6×15 quindi, conferma un ritorno al passato, come già avvenuto con il precedente episodio. Il nuovo mistero da risolvere è ormai all’ordine del giorno, come dimostrano i messaggini ricevuti, le mazze da golf e la consapevolezza che qualcuno voglia incastrar nuovamente le ragazze. Perché se è vero che non è più il tempo delle felpe nere, abbandonate in un baule – chissà come mai – è altrettanto vero che qualcuno potrebbe averle rimpiazzate con qualcos’altro.
Do Not Disturb, quindi, continua il suo avvicinamento alle teorie che si celano dietro il nuovo cattivo della serie, tra una Sara Harvey più inquietante che mai e una Alison che torna prepotentemente in scena, ma con le liars che non stanno certo ad aspettare e, per una volta, provano ad anticipare le mosse, complice anche un Caleb (Tyler Blackburn) che si mette del tutto in gioco. In definitiva Pretty Little Liars 6×15 scorre velocemente, nonostante alcuni errori tecnici e di improbabilità narrativa, ma a questo siamo già assodati. Non resta, quindi, che dar il via alle nuove supposizioni e teorie.
