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L’equipaggio della Magus, dopo aver raggiunto il centro di ricerca, ultima posizione nota del Dottor Emmet Cole, si avventura al suo interno scoprendo che la struttura è stata devastata da un misterioso incidente.

 
 

Arrivata al penultimo episodio, la serie The River attinge a piene mani dalle più ribadite soluzioni orrorifiche che affollano ogni produzione del genere. L’episodio precedente aveva riacceso la speranza che gli autori, finalmente, avessero deciso di guidarci al fulcro di questa prima stagione abbandonando i fangosi meccanismi cui  troppo spesso ci avevano costretti ma, sfortunatamente, ci ritroviamo ancora una volta a vagare in uno strano “parco degli orrori” che palesa le sue fragili fondamenta: infezioni ed infetti, esperimenti e sparizioni, misteri irrisolti e che forse mai si risolveranno. Tutti elementi che, se ben amalgamati e dispensati, avrebbero fatto la gioia di qualunque audience ma che invece sembrano gridare, ad ogni inquadratura o svolta narrativa, il loro essere sfacciatamente gratuiti; di certo non si può pretendere che una prima stagione sveli sin da subito il disegno preciso che andrà a legare tutti i suoi elementi, ma il più grande problema di The River sembra essere l’onnipresente e sgradevole sensazione che tale disegno non ci sia e non ci sarà affatto, nonostante l’indubbio fascino di alcune trovate. Ed è unicamente l’atmosfera, unita ad un (forse l’unico) personaggio carismatico come il Dottor Cole, a tenere ancora in piedi un’operazione televisiva sì intrigante, ma troppo spesso non interessata a sanare i suoi difetti, quasi che lo scopo principale fosse quello di accumulare misteri ed orrori al fine di stuzzicare continuamente l’attenzione di chi guarda, spettatore che invece potrebbe ritrovarsi poco disposto ad assecondare la famosa “sospensione dell’incredulità”. Inutile soffermarsi nuovamente su di un cast che svolge dignitosamente il suo lavoro senza strafare, su di una regia funzionale e nulla più. Il vero problema qui è la testa degli autori, che alla coesione hanno preferito un accumulo narrativamente disordinato.

Attendiamo, non troppo fiduciosi, l’ultimo episodio, nella speranza che il buon Dottor Cole possa mostrarci come uscire dignitosamente da questo circo paranormale.

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