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Marco Ruiz (Demiàn Bichir) e Sonya Cross (Diane Kruger) hanno finalmente qualcosa di nuovo per scoprire chi sia l’astuto e spietato Killer del Ponte: un testimone oculare. Nella casa dello psicanalista della polizia, Peter Meadows, era nascosta nell’armadio la figlia adolescente, Gina, che dichiara di aver intravisto l’assassino del padre. Tuttavia la ragazza è talmente sconvolta che ricorda ben poco del suo viso e non aiuta la polizia a ottenere un identikit soddisfacente. Riflettendo sugli omicidi avvenuti finora, i due detective trovano una nuova chiave di lettura nelle mosse del killer, che sembra agire sia per vendetta sia per giustizia sociale. L’ipotesi che la persona dietro questi omicidi sia o sia stato un poliziotto si fa sempre più concreta e, analizzando i fascicoli dei pazienti di Meadows, Ruiz trova la scheda del tenente Hank Wade (Ted Levine). Parlando con il capo di Sonya, il detective scopre molte cose sul passato della collega e sul legame profondo tra lei e Wade.

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Nel frattempo i giornalisti Frye e Mendez decidono di tornare a Juarez per sapere di più su Cristina Fuentes, la giovane prostituta, da cui è cominciato. Grazie a delle fonti, scoprono nuove informazioni sul caso dei ventidue morti rinvenuti nella Casa della Morte e sul ventitreesimo cadavere di cui la Polizia di Chihuahua aveva nascosto l’esistenza: Rafa Galvan, il fratello del narcotrafficante. I sospetti dei giornalisti ricadono su Ruiz, che era a capo delle indagini, ma i due non sanno che i rapporti tra il poliziotto e la famiglia Galvan sono di altro tipo.
Per Charlotte Millwright (Annabeth Gish) è tempo di cambiamenti. Dopo aver invitato nel suo ranch una vecchia fiamma di Tampa, Ray (Brian Van Holt), decide di farlo diventare suo socio negli affari del tunnel e di lasciare a lui il compito di trattare con Graciela Rivera.

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Nel sesto episodio di The Bridge, intitolato ID, molti nodi vengono al pettine. Gli sceneggiatori ci premiano chiarendo le relazioni tra alcuni personaggi, di cui non capivamo l’origine del legame, e impostando nuovi collegamenti molto interessanti. Grazie alle intuizioni di Cross e Ruiz capiamo meglio le intenzioni e l’assenza di scrupoli del killer, che in ogni episodio si mostra sempre più deciso a raggiungere il suo obiettivo. L’episodio, scritto da Dario Scardapane e diretto da Alex Zakrzewski (CSI: NY Numb3rs), è ben strutturato e ci dà del materiale su cui riflettere e dell’altro su cui fare scommesse.
Demiàn Bichir, Diane Kruger e Ted Levine ci offrono ancora delle interpretazioni cariche di emozione e molto convincenti, che ci fanno sentire un po’ di meno la mancanza del fantastico Thomas M. Wright nel ruolo di Steven Linder.

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