True Blood 6×06 – recensione

True-Blood-6x06 2 La sesta stagione di True Blood arriva al suo giro di boa. Seppur il quinto episodio rimane il più bello fino ad ora trasmesso, Don’t you feel me non è da meno. La serie della HBO quindi non smette di stupire, emozionare e soprattutto continua a regalare sconcertanti colpi di scena. L’episodio in sé è ben fatto, strutturato a regola d’arte forse con qualche lentezza di troppo, raggiungendo il suo apice a quindici minuti dalla fine. Infatti in questo episodio ci sono ben due personaggi che passano a miglior vita; se il primo si è meritato il suo macabro trattamento, per il secondo rimaniamo con l’amaro in bocca, perché sicuramente sconvolgerà non di poco la situazione all’interno dell’universo di Bon Temps.

La guerra tra umani e vampiri continua senza sosta. Mentre Pam ed Eric si trovano l’uno contro l’altro per una lotta all’ultimo sangue, Sookie viene salvata in extremis da Ben /Warlow, prima che Lafayette uccida la ragazza. Intanto Bill nel continuare nel sintetizzare il Tru Blood, si accorge che forse il sangue di Warlow potrebbe essere l’unico rimedio per salvare i vampiri da morte certa. Sookie si avvicina pericolosamente al vampiro-fata alzando finalmente il velo suo passato, mentre all’interno della prigione, Eric mette in scena una fuga a regola d’arte. Bill finirà per uccidere il Governatore ed Arlenee perderà suo marito.

True-Blood-6x06Senza esclusioni di colpi, la sesta stagione di True Blood, continua ad inanellare una vicenda al limite dell’assurdo, tendenzialmente trash, ma che colpisce nel segno. Finalmente la serie cult sui vampiri più sboccati della tv, è tornata ai fasti di un tempo. Seppur si è persa un po’ la verve delle prime stagioni, la show risulta essere uno spregiudicato guilty pleasure estivo. Anche se ci auguriamo che Bill possa uscire di scena al più presto, convince la storia al limite di Sookie ed Ben, ed è piacevolissima ed  intrigante le vicenda che accadono all’interno della prigione. Di poco impatto invece,  quella di Alcide e Sam, ma per fortuna la vicenda viene centellinata permettendo allo spettatore di non annoiarsi.

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Carlo Lanna
Nato e cresciuto in un piccolo centro vicino Napoli, Carlo fin da ragazzino, è rimasto sedotto dal mondo del cinema e dalle serie tv.  Lettore accanito di saghe fantasy (la sua preferita è Il Ciclo di Shannara), conosce a memoria le battute del film Marnie del grande Alfred Hitchcock; divoratore onnivoro di serie tv, è cresciuto tra la generazione di Beverly Hills e quella di Dawson's Creek anche se la sua serie tv preferita rimane Buffy. Adora tutto ciò che il regista JJ Abrams partorisce dalla sua mente, e vorrebbe essere il confidente di Steven Spielberg. Con una camera piena di gadget e DVD, Carlo si sente americano per adozione e coltiva il sogno di lavorare in una redazione giornalistica, ma soprattutto di  andar via dal piccolo centro dove vive per poter rincorrere il suo ormai più che ventennale sogno nel cassetto.