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Eccoci arrivati alle battute finali. Si chiude definitivamente Wayward Pines. Sì, perché la Fox ha annunciato che non ci sarà una seconda serie. Cycle dunque, il decimo episodio di questa prima ed unica stagione, è tutto quello che resterà – televisivamente parlando – della traposizione dell’omonima trilogia di romanzi scritta, tra il 2012 e il 2014, da Blake Crouch. Un episodio finale che non ha fatto altro che confermare le riserve che più o meno dall’inizio, appassionati e non, hanno nutrito nei confronti della serie ideata da Chad Hodge e prodotta da M. Night Shyamalan.

 
 

WaywardPines-1x10-4Wayward Pines ha fin da subito diviso pubblico e critica, incapace di mantenere dal pilot – o comunque, già dal terzo episodio – una spiccata accuratezza narrativa che le permettesse di distinguersi dalla miriade di prodotti televisivi che sempre più sgomitano per guadagnarsi un posto d’onore ed essere così affiancati a quella “macchina cinema” che tanto fa gola. Quest’ultima puntata, con la sua struttura circolare, ha solamente ribadito un concetto esplicitato e ripetuto fino alla nausea in ogni singolo episodio: nessuno può realmente fuggire da Wayward Pines!

WaywardPines-1x10-2Un finale, dunque, decisamente prevedibile e miseramente frettoloso in cui abbiamo visto la “riserva protetta” del Dottor Pilcher (Toby Jones) crollare sotto i colpi della rivolta effettuata da Ethan (Matt Dillon) e Kate (Carla Cugino), per poi rinascere “grazie” alla tanto decantanta Prima Generazione, un gruppo di adolescenti scelto proprio dal visionario Pilcher per garantire la sopravvivenza del genere umano, sempre e comunque nel terrore (come dimostra l’inquadratura che chiude l’episodio). Certo, è innegabile che Wayward Pines 1×10 sia stato costernato da buoni momenti tensivi e da alcuni piccoli colpi di scena abbastanza sorprendenti. Il problema principale è stato (ed è) una diffusa mancanza di incisività, imputabile non solo all’interno episodio ma, in generale, a tutta la serie.

WaywardPines-1x10-3Wayward Pines ha sempre mescolato le carte, ha sempre giocato con i generi e, proprio per questo, non è mai riuscito a costruirsi un’ identità narrativa solida, efficace e riconoscibile. Tutto il mistero e tutta l’inquietudine generati dai primissimi episodi si sono consumati troppo velocemente; ciò ha reso Wayward Pines un prodotto che non è mai riuscito a gestire in maniera adeguata l’enorme materia di partenza, che ha sempre portato lo spettatore a non affezionarsi mai veramente alla serie nella sua interezza, ma di apprezzarne ad ogni puntata degli aspetti e, al tempo stesso, biasimarne degli altri.

Wayward Pines ha avuto nel complesso diversi elementi che è riuscito a sfruttare al massimo delle loro potenzialità (su tutti, l’incredibile cast d’insieme); dall’altro, però, ha fin troppo pasticciato con le atmosfere e, soprattutto, con la varietà narrativa, fallendo nella necessità di soddisfare a pieno le aspettative iniziali.

VOTO: 3/5

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