Milano, 12 Dicembre 1969. Alle
ore 16.37 in piazza Fontana un’esplosione devasta la Banca
Nazionale dell’Agricoltura, ancora piena di clienti. Muoiono
diciassette persone e altre ottantotto rimangono gravemente ferite.
Nello stesso momento, scoppiano a Roma altre tre bombe, un altro
ordigno viene trovato inesploso a Milano. E’ evidente che si tratta
di un piano eversivo. La Questura di Milano è convinta della pista
anarchica, ci vorranno molti mesi prima che la verità venga a galla
rivelando una cospirazione che lega ambienti neonazisti veneti a
settori deviati dei servizi segreti.
La strage di Piazza Fontana inaugura la lunga stagione di attentati
e violenze degli anni di piombo.
Nel corso di 33 anni vari processi si susseguono nelle più varie
sedi, concludendosi con sentenze che si smentiscono a vicenda. Alla
fine tutti risulteranno assolti, la strage di piazza Fontana per la
giustizia italiana non ha colpevoli.