Si nomina Boston, si parla di film, spunta fuori il nome di Matt Damon ed è impossibile non pensare subito alla sua grande amicizia con Ben Affleck. E non si sbaglia a pensare a questa amicizia anche nel caso di Manchester By The Sea, anche se degli Affleck non c’è il grande, piuttosto quello piccolo, Casey, cresciuto all’ingombrante ombra del famoso fratello.
Ma la storia dietro Manchester By The Sea non è così semplice come sembra: nato come film indipendente, grazie al debutto oltre un anno fa al Sundance Film Festival, un offerta altissima da parte degli Amazon Studios per la distribuzione e con un passaggio presso i festival più popolari, tra cui Toronto Film Festival, BFI London Film Festival e la nostra Festa del Cinema di Roma, è diventato uno di quei film di cui se ne sente parlare tanto e bene da tempo, in particolare dalla critica. E finalmente è arrivato anche su gli schermi italiani, a 10 giorni esatti dalla cerimonia degli Academy Awards per cui ha ben sei nomination, tra cui Miglior Film.

Casey Affleck, l’attore che visse due volte
Ma allora perché nominare Matt Damon, se in questa storia figura solo tra i produttori? Perché Manchester By The Sea è il perfetto esempio di come un idea possa nascere in un luogo, essere presa, modellata, lasciata andare, fatta respirare e infine trovare una nuova casa, in questo caso quella di Kenneth Lonergan. La storia di questo film infatti ebbe inizio oltre sei anni fa, grazie ad una conversazione tra Damon e un altro attore simbolo di Boston, John Krasinski e la loro voglia di fare un film insieme, scriverlo, produrlo, dirigerlo e interpretarlo. L’idea stessa alla base del film era proprio di Krasinski ispirato dal suo rapporto con i nipoti e dal senso di famiglia e dovere che ti viene nel crescere in una piccola comunità. Lui doveva vestire i panni del protagonista Lee Chandler e Matt Damon doveva debuttare alla regia. Ma cosa è andato storto? Tutto e niente, in fin dei conti.
Il regista newyorkese di Conta su di me e Margaret, è entrato nel quadro solo in un secondo momento dopo esser stato chiamato a lavorare alla sceneggiatura e l’autore ci ha messo talmente tanto di se stesso e ci ha dedicato talmente tanto tempo, da dargli una nuova forma rispetto all’idea iniziale di Damon e Krasinski: una forma decisamente più complessa a livello di emozioni ma anche un po’ più cupa e decisamente tragica, che è piaciuta subito a tutti. Forse il punto di vista esterno vincente che serviva. Gli impegni lavorativi di Krasinski lo hanno forzato ad uscire dal progetto (rimanendo solo come produttore esecutivo) e anche Matt Damon, che sperava di mettersi alla prova come regista, si è ritrovato a supplicare Lonergan di prendere in mano la storia, unico e solo uomo che poteva capire la loro idea iniziale e dargli vita sullo schermo.

Manchester by the Sea recensione
Molto acclamato dalla critica, Manchester By The Sea è stato senza dubbio un acquisto vincente per gli Amazon Studios, che grazie a questo film sono entrati nella storia degli Academy Award diventato la prima piattaforma di streaming ad avere un prodotto in lizza come Miglior Film. Ma anche in termini di investimento ci hanno visto lungo: con 10 milioni di dollari hanno comprato i diritti di un opera che ne è costata solo 8,5 milioni di dollari e ad oggi, l’incasso nelle sale ha superato i 56 milioni di dollari in tutto il mondo. A vedere questi numeri adesso, forse Krasinski e Damon si sono segretamente pentiti di aver lasciato andare così facilmente un idea nonostante siano orgogliosi del percorso fatto, ma senza Lonergan e Affleck, probabilmente, o quasi sicuramente, non sarebbe stata la stessa cosa.

