Roman Polanski torna con Venere in Pelliccia

venere-in-pellicciaRoman Polanski torna dietro la macchina da presa dopo il successo di Carnage e realizza un’altra opera dal sapore meta- teatrale, un kammerspiele dove stavolta lo scontro non è tanto quello tra gli istinti reconditi umani e la civiltà che cerca di irretirli (argomentazioni messe in scena attraverso il potere graffiante dei dialoghi della Reza portati in scena da quattro superbi attori) quanto l’immortale ed atavica guerra tra i sessi, che nella nuova pellicola Venere in Pelliccia prende corpo con brillante intelligenza e divertito umorismo.

 

venere-in-pelliccia_posterGli interpreti coinvolti sono soltanto due e nei loro panni si calano Mathieu Amalric e l’inseparabile compagna del regista Emmanuelle Seigner.

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo erotico dello scrittore austriaco Leopold Von Sacher- Masoch (“papà” del termine masochismo) la pellicola racconta la storia di Thomas, un regista teatrale, che sta cercando la protagonista giusta per la sua nuova opera. Alle audizioni si presenta Vanda, in un primo momento considerata una candidata alquanto improbabile, ma che piano piano si rivela perfetta per il ruolo…

Sulle assi di un palco, Thomas e Vanda incarnano l’universale maschile e femminile, un uomo e una donna che esplorano le debolezze, i punti di forza, le inibizioni, le perversioni e le maschere che entrambi i sessi mettono in scena nella vita per difendersi ed attaccarsi, il tutto senza mai rendere il discorso banale (soprattutto quando si trattano argomenti come il sadismo o il masochismo insiti nelle relazioni) e cercando di interpretare tutto attraverso l’uso di un taglio- e un tocco- comico/ brillante, perfino quando si parla degli argomenti più oscuri.

Il romanzo, scritto nel 1870, parte da alcuni spunti autobiografici di Von Sacher- Masoch per poi prendere una piega sospesa tra l’erotico e l’onirico, narrando la storia “particolare” e ai limiti del sadomaso tra Wanda e Severin, che in seguito diviene suo schiavo col nome di Gregor; ma Polanski va oltre: da regista esperto e sensibile qual è, mette in scena la guerra dei sessi attraverso uno sguardo grottesco in bilico sul confine tra amore/ dolore, sadismo/ masochismo, sofferenza e affetto… partendo da una storia particolare, un’avventura amorosa tra un uomo e una donna, cerca di raccontare due universi così distanti (e distinti) come quelli maschili e femminili, sempre in eterno contrasto tra loro, ma che non smetteranno mai di cercarsi.

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Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.