Il Palinurus Elephas, a dispetto del suo altisonante nome latino, è uno dei crostacei più famosi al mondo, che gode di una fama indiscussa da rockstar della cucina gourmet, nonostante la sua indole sedentaria e naturalmente schiva che lo spinge lontano dalle luci della ribalta. Meglio noto con il suo nome comune inadatto alle grandi occasioni, l’aragosta ha esercitato da sempre un fascino indiscreto sulla fantasia iperattiva dei creatori di ogni tipo, dagli chef più rinomati e stellati, ai pittori stravaganti e dal temperamento impetuoso, fino ai registi più eclettici del panorama cinematografico. Ne è un palese esempio Woody Allen, da sempre ossessionato dalla figura del crostaceo rossiccio, tanto da dedicargli una sequenza nel suo capolavoro Io e Annie (1977) e da renderlo protagonista di un gustoso racconto a base di reincarnazioni, Karma negativo, vendette e aragoste (Tails of Manhattan, pubblicato nel 2009 sulla rivista The New Yorker) mentre oggi ne è una curiosa variante la pellicola scritta e diretta dal regista greco Yorgos Lanthimos, la sua prima opera in lingua inglese che ha ricevuto come riconoscimento il prestigioso premio della giuria durante la scorsa edizione del Festival di Cannes: The Lobster – l’aragosta, appunto – è ambientato in un futuro distopico dove le persone single per legge vengono arrestate e confinate in un inquietante hotel dove devono assolutamente trovare un compagno di vita entro quarantacinque giorni, pena: la trasformazione in un animale, che poi verrà liberato nel bosco adiacente la struttura. Anche al protagonista, neo divorziato, David (Colin Farrell) sembra toccare questo triste destino, quello di diventare un’aragosta, almeno finché non incontra proprio nel bosco un’altra donna sola (Rachel Weisz) della quale si innamora, decidendo di pianificare una fuga a due per salvarsi e scampare al loro triste destino, infrangendo le regole.
Lanthimos e il suo
storico collaboratore Efthymis Filippou provano a
costruire una variante delle classiche storie di fantascienza che
vedono, come protagonista, un’umanità asettica, preda della
tecnologia e dell’ordine che non contempla il disordine, caotico,
della sfera sentimentale: partendo da premesse che ricordano
Gattaca scelgono di utilizzare il
linguaggio grottesco, sospeso e tagliente della commedia nera
–sarcastica e a tratti “cattiva” – provando ad elaborare una nuova
“teoria dei sentimenti” in chiave 2.0, aggiornata ad un’inquietante
visione del futuro.
La pellicola è frutto di una co- produzione Europea che ha coinvolto Irlanda, Regno Unito, Francia, Grecia e Paesi Bassi ed è stata girata all’interno dell’Hotel Parknasilla situato nella contea di Kerry, in Irlanda; per le varie scene il regista Lanthimos ha sempre privilegiato la luce naturale e la totale assenza di make up sugli attori, cercando di ridurre l’uso dell’illuminazione artificiale solo alle scene notturne.
La pellicola uscirà il prossimo 15 Ottobre nelle sale italiane e il 16 in quelle britanniche.