Inside Out: dieci cose che non sapevi sul film della Pixar

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Inside Out, il film della Pixar del 2015 è amato da molti, e forse uno dei migliori film della Pixar (difficile scegliere, però). Presenta una situazione del tutto originale, dei personaggi con i quali gli spettatori hanno simpatizzato, una storia di crescita che tutti hanno amato e nella quale un po’ tutti si sono rivisti (a partire da Mindy Kaling, che interpreta Tristezza nell’originale, che sembra sia scoppiata a piangere addirittura leggendo il copione…). È ora un classico della Disney, che non solo insegna qualcosa ai bambini, ma che ricorda agli adulti come era essere bambini e ha qualcosa da offrire anche a loro.

 

Ci è voluto un bel po’ perché il film arrivasse sullo schermo ed ha avuto una lavorazione molto lunga, a partire dal fatto che ci sono voluti degli anni extra già dalla pre-produzione. Ci sono stati tantissimi cambiamenti, dal numero e il nome dei personaggi, a quando lo scrittore principale del film Michael Arndt (che ha scritto, tra gli altri, Toy Story 3, Little Miss Sunshine Hunger Games: La ragazza di fuoco) lasciò il progetto nel 2011.

Ma è andato tutto per il meglio, ovviamente, e tutti amiamo il risultato di questo lungo lavoro. Ma ci sono tantissime curiosità da scoprire su Inside Out: ecco quindi dieci curiosità su uno dei migliori film della Pixar.

Inside Out: curiosità sul film

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1. La Memoria a Lungo Termine è immensa. Chi non ha amato la trovata dei lunghissimi scaffali che costituiscono la Memoria a Lungo Termine? Chi non ha mai sognato di consultare i propri ricordi come in una biblioteca? Secondo la Disney Pixar, tale biblioteca è immensa. Infatti, stando alle descrizioni fornite proprio dalla Pixar: la Memoria a Lungo Termine è leggermente più grande del Taiwan, e copre circa 36.259 km quadrati (14.000 miglia quadrate). Ha oltre 17 miliardi di scaffali e ha posto per 1.2 trilioni di ricordi (alcuni dei quali contengono scene dai film della Pixar, come la scena “Married Life” di Up). Sempre stando a quello che dice la Pixar, l’Isola della Famiglia è grande più o meno quanto Disneyland.

2. Animare la particolare texture della pelle dei personaggi è costato una fortuna. La particolare texture delle pelle di Gioia doveva inizialmente essere limitata solamente al personaggio: una pelle a bollicine, effervescente, che rappresentasse la sua personalità. Gli animatori ci lavorarono per otto mesi, arrivando al punto di non poterselo più permettere a causa dei costi elevatissimi. Fu allora che John Lasseter lo vide e disse: “È fantastico, facciamolo per tutti i personaggi.” Seminando il panico tra gli animatori. E facendo salire il budget alle stelle. Ma hanno trovato un modo di farlo funzionare, e il risultato è perfetto: dà infatti l’idea del fatto che le emozioni non siano fatte di materia, ma di energia.

3. La forma dei personaggi e le emozioni. Peter Docter ha spiegato come sono nati i design dei personaggi, e da dove è arrivata l’ispirazione per la loro forma. Ogni emozione è basata su una particolare forma che ben la rappresenta: la forma di Gioia è basata su una stella, Tristezza è una lacrima, Rabbia è un mattone, Paura è un nervo, e Disgusto… è ispirata ai broccoli.

4. I creatori hanno lavorato in stretto contatto con psicologi ed esperti di sogni. L’obiettivo era quello di rendere i meccanismi della mente di Riley scientificamente accurati, per quanto fantasiosi. Ad esempio, sembra che i ricordi della memoria a breve termine, creati durante le nostre giornate, siano convertiti in memoria a lungo termine durante il sonno. Che è esattamente ciò che succede nella mente di Riley.

5. Le dimensioni della console dipendono dall’età di Riley. Alla nascita di Riley, la console è piccola piccola e ha un bottone solo. Tutto quello che serve per far ridere e sorridere Riley, è che Gioia prema il bottone. Poi è il turno di Tristezza, è Riley piange. Nel tempo, la console diventa sempre più grande e con più bottoni e leve. Verso la fine del film, vediamo addirittura che viene installata una nuova console, con una luce di avvertimento per la pubertà.

6. Il team degli effetti digitali ha usato lenti vere, come in un film live-action. Inside Out è il primo film della Pixar a lavorare con il dipartimento addetto alle macchine da presa, che ha modellato dei set di lenti reali da usare però come strumenti virtuali. Per gli appassionati: in questo film, le lenti utilizzate sono le Cooke S4 e Arri/Ziess Ultra Primes. Per ogni lente, hanno creato dei grafici sulla distorsione creata dalla lente, i cui dati sono stati poi importati nel sistema di strumenti virtuali. Le lenti Cooke sono state usate per le scene ambientate nel mondo reale, mentre le Ultra Primes sono state usate per quelle nella mente.

7. Il film è stato ispirato dall’adolescenza della figlia di Peter Docter. Il regista e scrittore, infatti, di essersi ispirato a quel particolare periodo nel quale ha visto la figlia attraversare una crescita piuttosto turbolenta. E, se guardate bene, Riley le assomiglia molto, anche fisicamente. Nel film, inoltre, la famiglia di Riley si trasferisce dal Minnesota a San Francisco: allo stesso modo, Docter è originario del Minnesota e ora vive in California.

Tristezza Inside Out

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8. Tristezza è fondamentale. Tristezza è una parte integrale del film, e molti si sono chiesti perché. E l’hanno chiesto anche a Docter, che ha risposto dicendo che “non c’è modo di evitare la tristezza nella vita”. All’inizio, però, Tristezza doveva essere un personaggio maschile, aveva un aspetto diverso, e ci sono voluti migliaia di disegni per arrivare al personaggio che poi è stato quello del film.

Gioia Inside Out

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9. In una delle prime versioni della sceneggiatura, Gioia si chiamava Ottimismo. Il motivo, è che, per Peter Docter, “Ottimismo” aveva un qualcosa di infantile. Ma venne poi cambiato e sostituito con Gioia, perché “ottimismo” non è, tecnicamente, un’emozione. Inoltre, ad un certo punto, tutte le emozioni avevano un nome: Anger si chiamava Ira, Tristezza era Misty, Disgusto era Nadia.

Rabbia Inside Out

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10. Tutti i doppiatori volevano essere Rabbia. Quando a tutti i membri del cast è stato chiesto quale emozione avrebbero voluto interpretare (diversa da quella che interpretano nel film), Amy Poehler, Bill Hader, Phyllis Smith e Mindy Kaling hanno tutti scelto Rabbia (interpretato nella versione originale da Lewis Black). Black, invece, ha detto che se avesse dovuto scegliere un altro personaggio avrebbe scelto Disgusto.

Inside Out: streaming

Come vedere Inside Out in streaming in italiano? Il film è acquistabile su YouTube e si può vedere in streaming sul sito. È inoltre presente sul catalogo di Netflix, e si può acquistare su iTunes e Google Play.

Fonti. Ranker, Glamour, Oh My Disney

Vedi anche: Inside Out: Gli Easter Egg!

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