Mantis, spiegazione del finale: Benjamin è vivo o morto?

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Il finale di Mantis ruota intorno al combattimento a tre tra Han-ul, Jae-yi e Dokgo. Per capire come si sia arrivati a questo scontro bisogna tornare a Kill Boksoon: lì l’assassina protagonista aveva ucciso il suo capo Min-kyu, CEO della MK ENT, e sua sorella Min-hee. Con la caduta della compagnia che deteneva il monopolio nel settore, il caos si diffuse e i sicari di livello medio-basso persero sicurezza. Tra loro c’era Han-ul, che fondò una propria agenzia per mantenere sé stesso e i suoi amici Jae-yi, Dong-young, Su-min e Bboombye.

Per crescere, Han-ul cercò il sostegno del suo ex mentore Dokgo, ma questi era impegnato a ricostruire la MK ENT e gli chiese di abbandonare il nuovo gruppo. Han-ul si rivolse allora a Benjamin di JB Entertainment, ma le sue pretese furono insostenibili. Dopo contrasti interni, Jae-yi si unì a Benjamin, mentre Han-ul tornò da Dokgo. Benjamin, però, voleva eliminare Dokgo e alimentò rivalità, ambizioni e vendette tra i tre per farli distruggere a vicenda.

Han-ul cercò di pacificare Jae-yi

Nel mondo di Kill Boksoon e Mantis, un coltello insanguinato rappresenta una sfida a duello. Quando Benjamin non riuscì a convincere Jae-yi a eliminare Dokgo, inscenò un inganno: ferì il suo assistente e inviò il coltello a Dokgo, fingendo che fosse stata lei. Intanto Dokgo ordinò a Han-ul di uccidere Bae-soo, vecchio collega ribelle. Han-ul, per proteggere l’amico e Jae-yi, simulò la sua morte.

Convinto che la colpa del coltello fosse di Benjamin, Han-ul incontrò Jae-yi al “funerale” di Bae-soo per spingerla a evitare lo scontro. Ma i piani fallirono: Bae-soo ricomparve e Jae-yi non ritirò il coltello. Dokgo allora decise di eliminare entrambi. Su consiglio di Boksoon (apparsa in cameo), Han-ul inviò a sua volta un coltello a Jae-yi, convocandola al quartier generale MK ENT, luogo scelto anche per il suo duello con Dokgo. Han-ul sperava che lei, conoscendolo da più tempo, si sarebbe schierata con lui. Ma le cose andarono diversamente.

L’ambizione di Jae-yi

Anni prima, Min-kyu aveva scelto Han-ul come miglior apprendista, scartando Jae-yi. Dokgo, temendo la sua ambizione, l’aveva cacciata. Secondo lui, in un vero scontro con le lame non avrebbe mai potuto superare Han-ul. Questa ferita spinse Jae-yi a desiderare da sempre una rivincita.

Pur legata a Han-ul da amicizia e forse sentimenti, Jae-yi era pronta a superarlo a qualunque costo. Han-ul, invece, continuava a sperare che lei lo avrebbe aiutato contro Dokgo. Ma durante la battaglia finale Jae-yi si rivolse sia contro Dokgo che contro Han-ul, scegliendo la via della competizione assoluta.

Jae-yi uccise Dokgo

Il risentimento di Jae-yi verso Dokgo e Han-ul trovò sfogo in quella stanza, la stessa dove era stata “rifiutata” anni prima. Dokgo, che avrebbe potuto evitare il duello e ricominciare su nuove regole, preferì obbedire al vecchio codice del coltello insanguinato. Il suo carattere era segnato dall’invidia verso Min-kyu e da un’ossessione personale per lui: non avendone mai avuto l’amore né la posizione di potere, decise di impersonarlo, anche a costo di uccidere i suoi ex allievi.

Durante il combattimento, Han-ul riuscì a bloccare Dokgo, ma fu Jae-yi a infliggergli il colpo mortale.

I sentimenti complessi tra Jae-yi e Han-ul

Subito dopo, Jae-yi mostrò rimorso: capì che la sua sete di primeggiare l’aveva condotta a uccidere e tradire. Riconobbe di aver frainteso le intenzioni di Han-ul, che in realtà non disprezzava i suoi compagni, ma cercava solo di distribuirne i compiti al meglio. Il suo modo brusco di comunicare lo faceva sembrare arrogante, ma era mosso da cura sincera.

Per permetterle di elaborare le emozioni, Han-ul lasciò il quartier generale. Sembrava la fine per entrambi. Tuttavia, nel finale, dopo aver preso il controllo della MK ENT per conto di JB Entertainment, Jae-yi affidò proprio a lui un incarico: assassinare Benjamin.

Han-ul probabilmente uccise Benjamin

Benjamin, responsabile della falsificazione del coltello e manipolatore privo di scrupoli, era ormai un ostacolo. Per questo Jae-yi commissionò a Han-ul il suo omicidio. Ciò suggerisce un ritorno a una collaborazione professionale, se non ancora a un rapporto personale risanato.

È probabile che Han-ul abbia eseguito la missione: non aveva motivi per opporsi. Tuttavia, come spesso accade nel cinema, finché non si vede un corpo non c’è certezza. Non è escluso che in un futuro capitolo Benjamin torni vivo, magari segretamente alleato con Han-ul per minare l’impero di Jae-yi.

Il finale di Mantis

In sintesi, il finale di Mantis mostra la caduta di Dokgo, vittima delle sue ossessioni, l’ascesa di Jae-yi come nuova leader, e la complessa relazione irrisolta con Han-ul, sospesa tra rivalità, affetto e professionalità. Il messaggio resta quello di un mondo governato da ambizione, tradimenti e scelte difficili, dove i legami personali non sono mai separati dal potere.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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